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Nel campo della giustizia «serve recuperare un senso di fiducia e io lo respiro quando visito le Corti d’Appello. E vedo non solo fiducia ma anche una gran voglia di rinnovamento». Così la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, intervenendo alla "Festa dell’Ottimismo", organizzata dal quotidiano "Il Foglio" a Firenze. «L’ottimismo deve radicarsi in qualcosa di molto solido e nel presente uno sguardo positivo sul futuro si può offrire in modo ragionevole solo offrendo qualche dato concreto del frutto del lavoro che da qualche mese stiamo facendo - ha aggiunto Cartabia -. E i dati che già abbiamo ci fanno recuperare un senso di fiducia». «La nostra magistratura italiana ha una forte indipendenza e autonomia. Diversa è la situazione in paesi come Ungheria e Polonia, dove l’Unione europea sta intervenendo in maniera incisiva perché lì l’esecutivo toglie spazi alla magistratura. Da noi il problema è la garanzia dell’autonomia del singolo giudice anche interno della magistratura. Con la prossima riforma del Csm, che ci è stata sollecitata con vigore dal presidente della Repubblica, metteremo la mano anche a questo problema - ha aggiunto -. Questo governo ha componenti politiche anche di governi precedenti. I governi precedenti avevano visioni diverse sulla giustizia l’uno dall’altro. Il risultato politicamente più significativo è che siamo tornati a parlare di giustizia e di riforme condivise. Questo mi sembra che, rispetto al passato, sia il dato più significativo. È un inizio di condivisione e di un percorso». «Il nostro impegno è connotato dall’obiettivo molto chiaro che abbiamo preso con l’Europa: ridurre i tempi dei processi. La situazione che abbiamo trovato era molto grave. Nel Pnrr ci siamo presi l’impegno di ridurre in 5 anni del 40 per cento i tempi del processo civile e del 25 per cento i tempi di quello penale. Pensiamo così di poter recuperare anche la fiducia da parte degli investitori economici stranieri: ci auguriamo che possano vedere presto un cambiamento. E andando in giro nel mondo già vedo segnali positivi».