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«Sono soddisfatto, ho sempre avuto un comportamento improntato alla massima trasparenza». Lo dice all’AdnKronos l’ex senatore del Pdl, Antonio Caridi, tra gli assolti, ieri sera a Reggio Calabria, a conclusione del processo di 'ndrangheta "Gotha", che ha visto emettere le sentenze di primo grado dopo cinque anni di dibattimento. Caridi, esponente di lungo corso di Fi e poi senatore, fu arrestato nell’esercizio delle sue funzioni parlamentari nel 2016. «Mi voglio riprendere la mia vita, che è stata mortificata, anche da 18 mesi di carcere a Rebibbia, in alta sicurezza». Per lui il pubblico ministero aveva chiesto 20 anni di carcere, per il reato di associazione mafiosa. Il verdetto ha deciso per l’assoluzione «perché il fatto non sussiste». Nel pomeriggio, i suoi legali - Valerio Spigarelli e Carlo Morace - hanno diffuso una nota, evidenziando l'errore nel capo di imputazione. «La notizia della assoluzione del Senatore Antonio Caridi, pronunciata nella giornata di ieri dal Tribunale di Reggio Calabria - all’esito di un procedimento che nel 2016 vide l’autorizzazione del Senato all’arresto del parlamentare, rimasto in carcere per diciotto mesi - è passata in sordina, ovvero condita da vere e proprie perle di disinformazione, sui media locali e nazionali», ha evidenziato. «Al riguardo intendiamo precisare: che il senatore Caridi è stato assolto perché il fatto non sussiste; che il Tribunale, prima ancora di dichiarare insussistente il reato, ha precisato che l’esorbitante imputazione a suo tempo mossa dalla Procura di aver partecipato al Gotha della ‘Ndrangheta era erronea in punto diritto; che il principale accusatore, recte collaboratore di giustizia, del senatore Caridi era già stato ritenuto non credibile dal Tribunale di Palmi e dalla Corte di Appello di Reggio Calabria, fatti mai riportati dalla stampa; che, a differenza di come riportato da alcune testate nel mal riuscito tentativo di minimizzare la smentita dell’ipotesi accusatoria, la Procura ha mantenuto sempre la medesima contestazione, oggi dimostratasi infondata, nei confronti del Senatore Caridi, chiedendo per lo stesso la pena di venti anni di reclusione; che l’arresto del Senatore Caridi venne a suo tempo autorizzato dal Senato con procedura sommaria, per i tempi imposti dalle pressioni dei settori giustizialisti dei partiti, e all’esito di un dibattito caratterizzato da toni inusitati e sprezzanti nei confronti del collega parlamentare, da parte di alcuni che ancora siedono in parlamento; che il senatore Caridi ha sofferto un anno e mezzo di custodia cautelare in carcere nonostante il doppio annullamento in Cassazione delle ordinanze del Tribunale della Libertà di Reggio Calabria; che diversi media nazionali, che a suo tempo misero in prima pagina la vicenda, stamane non hanno neppure dato conto dell’esito del processo per l’ex parlamentare», hanno concluso.