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«Taranto è sicuramente tra le carceri più affollate della nazione con circa 700 detenuti a fronte di 350 posti disponibili e con un organico di polizia penitenziaria totalmente insufficiente». Così il segretario nazionale del Sappe (Sindacato autonomo di polizia penitenziaria), Federico Pilagatti, nel documento che oggi sarà consegnato al sottosegretario alla Giustizia, Anna Macina, a conclusione della visita nel carcere di Taranto. «In ogni sezione detentiva sono ospitati circa 70 detenuti senza spazi nelle stanze, con grave carenza di attività trattamentali, rieducative e sportive», si legge nel documento. «Praticamente inesistenti per i detenuti i progetti lavorativi all’interno e all’esterno del carcere, propedeutici al reinserimento così come sancisce l’articolo 27 della carta costituzionale. Noi riteniamo che dare la possibilità di impiegare i detenuti in attività lavorative e rieducative, sia l’unico modo per evitare disordini, proteste, pericoli nonché situazioni di degrado», prosegue il Sappe.
«Denunciamo l’insufficiente assistenza sanitaria ai detenuti di cui moltissimi affetti da patologie molto serie e la presenza di un altissimo numero di detenuti con problemi psichiatrici a cui l’Asl risponde con un numero di ore assegnate agli specialisti inadeguato. Da due mesi un detenuto con problemi psichiatrici è dimenticato presso ospedale di Taranto, poiché non si trova una Rems, con enormi costi economici di mezzi e uomini», va avanti il sindacato. «La sicurezza non può essere garantita né dai poliziotti e nemmeno dalle apparecchiature elettroniche considerata che presso la sala regia si riscontra inefficienza di strumentazioni, con monitor e apparecchi di videosorveglianza e sistemi di sicurezza attivi, assenti o non funzionanti», sottolinea il Sappe. «Vogliamo anticipare che il prossimo 22 febbraio, il Sappe manifesterà davanti al carcere per denunciare tutta la situazione sin qui raccontata, che purtroppo non investe solo il carcere di Taranto ma l’intera regione, considerato che in 20 anni si è ridotto l’organico della polizia penitenziaria nelle carceri pugliesi di circa 600 unità, con centinaia di detenuti in più», conclude il sindacato.