Come ha accuratamente analizzato il Garante regionale Stefano Anastasìa, secondo gli ultimi dati del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, al 31 dicembre 2024 in Italia erano 14.968 i minorenni o giovani adulti in carico agli uffici territoriali, con un incremento del 5% rispetto al 2023. Ma è la situazione delle carceri minorili a destare allarme: negli istituti penali minorili si è passati da 1.444 ristretti a multa 2023 a 1.707 a fine 2024, con un +18% in un solo anno.

Un aumento ancora più marcato se si considera il periodo successivo al decreto Caivano (settembre 2023): nei 18 mesi dalla sua approvazione, il numero di giovani detenuti è salito del 48%, invertendo una tendenza alla stabilità registrata tra il 2019 e il 2023. Il decreto, nato per contrastare il degrado nei territori a rischio (come Caivano), ha di fatto innescato un effetto inflazionistico della detenzione minorile, spingendo verso il carcere ragazzi spesso privi di reti familiari solido. A confermarlo è l'aumento dei minori stranieri in Ipm: 292 alla fine del 2024, con un'incidenza del 49,7% sul totale (contro il 32% nelle carceri per adulti).

Nel Lazio, l'Ipm Casal del Marmo a Roma è diventato l'emblema di questa crisi. Tra giugno 2023 e dicembre 2024, i minori ristretti sono passati da 49 a 63, superando di 6 unità la capienza massima ( 57 posti). A ciò si aggiungono 87 giovani in comunità ( erano 75 nel 2023, + 16%). Ma i numeri raccontano solo una parte del problema. In una lettera inviata il 27 dicembre 2024 al Capo del Dipartimento per la giustizia minorile, Antonio Sangermano , i Garanti regionali Stefano Anastasìa (Regione Lazio) e Valentina Calderone (Roma Capitale) hanno denunciato una situazione al collasso: «Le proteste, i danneggiamenti e le aggressioni tra ragazzi e verso gli agenti sono sintomo di una crisi strutturale», hanno scritto. Durante una visita il 18 dicembre 2024, i Garanti hanno riscontrato 56 maschi e 13 femmine protette, con 5 stanze inagibili e palazzine maschili sovraffollate.

La carenza di personale di polizia penitenziaria (meno del 50% dell'organico previsto) ha portato all'annullamento di attività educative, scarsa partecipazione ai progetti scolastici e ritardi negli accompagnamenti. «I ragazzi vivono in un clima di frustrazione e aggressività, con giornate particolarmente numerose», hanno aggiunto i Garanti, chiedendo interventi urgenti per garantire continuità alle attività formative. Nella sua risposta, Sangermano ha annunciato una serie di misure concrete per affrontare la situazione. Ha parlato dell'istituzione di due nuove comunità socio-educative ad alta integrazione sanitaria nel Lazio e di un piano di assunzioni mirato a rafforzare la presenza di figure pedagogiche e sociali . Ha poi sottolineato l'imminente arrivo di un nuovo comandante di reparto a Casal del Marmo, ponendo fine a un lungo periodo di instabilità gestionale. Inoltre, ha evidenziato l'avvio di collaborazioni con Sant'Egidio e il Centro Alletti per lo sviluppo di laboratori creativi, oltre alla pubblicazione di un avviso pubblico per corsi di formazione professionale, finanziati dalla Regione Lazio. Nel contempo ha riconosciuto che la sicurezza resta il problema principale, aggravato dalle frequenti assenze per malattia del personale. Ha infine ammesso che molte criticità affondano le radici in problemi strutturali di lunga data, come il continuo turn-over dirigenziale, la scarsa valorizzazione dei percorsi educativi e le carenze infrastrutturali.

Il caso di Casal del Marmo riflette una piaga nazionale: quasi 1 minore su 2 detenuto in Ipm è straniero. Privi di reti familiari stabili e con difficoltà linguistiche, questi ragazzi sono più esposti al circuito penale. A ciò si aggiunge la mancanza di strutture dedicate: mentre i nuovi progetti di Sangermano promettono interventi, la realtà quotidiana è fatta di aulette scolastiche semivuote e attività annullate per mancanza di agenti. I dati nazionali e il caso di Casal del Marmo rivelano, di fatto, un sistema al limite. Un sistema che un tempo era preso come un esempio virtuoso.