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«Il ministro della Giustizia Bonafede annuncia un provvedimento per permettere di riportare in carcere quelle persone detenute per reati gravi che sono state mandate ai domiciliari per l'emergenza sanitaria e il solito centrodestra presenta una mozione di sfiducia. E' un atto irresponsabile, un messaggio molto pericoloso, proprio mentre si lavora per non fare sconti ai mafiosi». Dalle parti della Casaleggio e Associati non hanno preso decisamente bene la decisione della Lefa di presentare una mozione di sfiducia contro il Guardasigilli. «Attaccare Bonafede - spiega capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato Gianluca Perilli - significa attaccare il lavoro di due anni contro la corruzione, la criminalità organizzata e il voto di scambio politico-mafioso, per il rafforzamento degli strumenti di indagine e per il contrasto alla grande evasione fiscale». Ma dalle parti di via Bellerio insistono: «La marcia indietro sulle scarcerazioni e' solo l'ennesima dimostrazione della inadeguatezza di Bonafede che giustifica il nuovo provvedimento con la fine dell'emergenza coronavirus. Resta da chiedersi: se ci fosse una nuova ondata di contagi in autunno cosa accadrebbe? Il ministro non ha mai affrontato le problematiche del sistema penitenziario. Nelle carceri vige un'illegalità consentita: nello stesso momento in cui lo Stato vieta gli assembramenti, impone che nelle sue strutture, all'interno di ogni cella, restino confinati cinque o piu' detenuti», replica la senatrice Giulia Bongiorno, responsabile del Dipartimento Giustizia della Lega. «Abbiamo presentato una mozione di sfiducia - spiega Bongiorno - perché oltre che inadeguato è un ministro assente - aggiunge -: non interviene quando deve. La sua inerzia ha generato un caos permanente e inaccettabile: a pochi giorni dalla ripresa di tutte le udienze nessuno sa se e in che modo si celebreranno giaccchè Bonafede si e' limitato a delegare ogni decisione ai singoli uffici giudiziari».