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Claudio Foti
È stato condannato per lesioni e abuso d’ufficio a quattro anni Claudio Foti, lo psicoterapeuta torinese imputato nel processo “Angeli e demoni” sui presunti affidi illeciti di Bibbiano e della Val d’Enza. Cade, invece, l’accusa di frode processuale. Il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, è stato è stato prosciolto dall’accusa di falso e rinviato a giudizio per rispondere del reato di abuso di ufficio. «Prendiamo atto del fatto - dichiarano i due difensori, l’avvocato Giovanni Tarquini e il professor Vittorio Manes - che il giudice ha ritenuto necessario disporre il rinvio a giudizio per l’incolpazione di abuso d’ufficio, ma soprattutto del fatto che Carletti è stato prosciolto dalle ulteriori contestazioni, ed in particolare dall’ipotizzato falso, ritenuto dal Gup evidentemente mai commesso da parte del Sindaco». Secondo i due legali, in sostanza, la posizione del sindaco Carletti «risulta ulteriormente alleggerita, ed il processo, per quel che lo riguarda, dovrà verificare non solo se sia stata commessa una qualche illegittimità amministrativa nell’affidamento dell’appalto concernete il servizio terapeutico di cura dei minori da parte dell’Unione dei Comuni, quanto, soprattutto, a chi sia addebitabile l’eventuale illegittimità, cioè chi avesse concreta consapevolezza delle eventuali irregolarità, e chi invece abbia agito in buona fede. E noi - concludono Tarquini e Manes - restiamo fermamente convinti che il sindaco Carletti ha sempre agito in totale buona fede, come contiamo di dimostrare in giudizio». I due avvocati di Foti, Giuseppe Rossodivita e Girolamo Andrea Cuffari, fanno sapere invece che «lotteremo fino all’ultimo secondo affinché l’innocenza del dottor Foti sia attestata anche dai tribunali di questa Repubblica e se questi non dovessero accertare l’assenza di responsabilità andremo in Corte europea dei diritti dell’uomo. La battaglia è appena iniziata». Lo stesso psicoterapeuta, preso d'assalto dai giornalisti dopo la lettura del dispositivo, grida la sua innocenza e parla di "sentenza ingiusta". «Ho dedicato 40 anni della mia vita all'ascolto e rispettoso di bambini e di ragazzi - spiega. Abbiamo consegnato 15 video registrazioni che non sono state esaminate con il minimo di attenzione, io credo che qualsiasi persona che si approcci senza pregiudizi all'analisi di quei video verificherà un atteggiamento che è esattamente opposto a quello necessario e sufficiente per potermi condannare per lesioni. C'è stato un scontro in aula che non dovrebbe avvenire in ambito giudiziario ma nell'accademia, tra posizioni teoriche e culturali diverse. Credo che sia stata criminalizzata la psicoterapia del trauma, cioè una posizione che non c'entra nulla con il metodo Foti distorto e spettacolarizzato: questo tipo di psicoterapia è portato avanti da una componente ampia di psicoterapeuti e di clinici che hanno un approccio contestato da altre componenti della comunità scientifica, come avviene da Galileo in avanti. Ma questo tipo di discussioni, al centro di ricerche e studi, dovrebbero essere fatte in altro luoghi. Perciò ho fiducia che in appello possa essere rivista questa condanna e riesaminato il materiale».