PHOTO
La Corte d’Assise d’Appello di Torino ha chiesto alla Corte costituzionale di esprimersi sulle attenuanti di cui potrebbe beneficiare Alfredo Cospito. L’udienza è stata rinviata al 19 dicembre per la lettura dell’ordinanza che disporrà la trasmissione degli atti alla Consulta. Alfredo Cospito e Anna Beniamino sono accusati del reato di strage politica per i due ordigni fatti esplodere nel 2006 in prossimità della della caserma allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo. Gli anarchici del Fai, la Federazione anarchica italiana, erano già stati condannati in secondo grado nell’ambito del processo Scripta Manent - Cospito a 20 anni di reclusione, Beniamino a 16 anni e 6 mesi - ma la Cassazione aveva disposto per entrambi un nuovo processo. Stamattina Cospito, che è recluso al carcere di Sassari in regime di 41-bis, durante il collegamento ha rilasciato una dichiarazione spontanea: «Condannato in un limbo senza fine, in attesa della fine dei miei giorni. Non ci sto e non mi arrendo ma continuerò il mio sciopero della fame per l’abolizione del 41 bis e dell’ergastolo ostativo fino all’ultimo mio respiro per far conoscere al mondo questi due abomini repressivi di questo Paese». Cospito e Beniamino, quest’ultima collegata dal carcere di Rebbibia, da oltre un mese stanno portando avanti uno sciopero della fame in segno di protesta contro il carcere duro a cui sono sottoposti. Stamattina la procura generale ha chiesto l’ergastolo e 12 mesi di isolamento diurno per Cospito e una pena pari a 27 anni e 1 mese per Beniamino. Intanto si è concluso ai Giardini Reali, in centro a Torino, il corteo di circa 150 anarchici che ha attraversato le vie del capoluogo piemontese in segno di solidarietà. Durante il corteo, partito dal Palagiustizia, sono stati imbrattati muri, tram e mezzi pubblici e sono stati esplosi alcuni petardi. Inoltre, a quanto si apprende, un barista che si sarebbe lamentato per gli atti vandalici, sarebbe stato malmenato da alcuni manifestanti.