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Per riformare la giustizia «il referendum è lo strumento sbagliato. In Italia sono solo abrogativi e perché un referendum abbia successo bisogna che voti il 50% dei cittadini. In 25 anni mi sembra che uno solo abbia superato il quorum, sull’acqua una decina di anni fa. È una strada sbagliata, semplicemente uno strumento per fare lotta politica. Anche perché i tempi sono molto lunghi. Il referendum non è la strada che il Pd vuole prendere, il Pd vuole fare la riforma, perché ci fidiamo di Cartabia e Draghi. Noi siamo molto d’accordo sulle loro proposte. Io a Salvini preferisco Cartabia e Draghi». Parola diel segretario del Pd Enrico Letta che liquida - o tenta di liquidare - in qeuso modo la vicenda dei referendum sulla giustiizia lanciati da Salvini e raccolti da Bettini. Il quale Salvini poi replica: «Riguardo ai referendum sulla giustizia »non mi stupisce che Letta non sia d’accordo. Letta probabilmente non ha letto i testi dei referendum, probabilmente è più impegnato a controllare le sue correnti interne perché i testi dei referendum non c’entrano niente con le riforme che noi sosteniamo e sosterremo in Parlamento. Però a Letta hanno risposto bene il senatore Marcucci e l’onorevole Bettini che hanno detto che i referendum sono strumento utile e da sostenere. Quindi lascio al Pd il dibattito del Pd". Ma poi la frecciata: «Sono contento perchè ieri abbiamo depositato sei referendum sulla giustizia e ho visto con gioia che da Pd, Forza Italia, socialisti, liberali sono arrivate adesioni e sostegni». E poi ha aggiunto: «L’obiettivo qui è andare oltre i recinti dei partiti».