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Non è un caso che la giustizia amministrativa decida di riunirsi per la prima volta a congresso. L’ambito della giurisdizione investito di definire le controversie fra pubblico potere e cittadino riflette in un particolare “tornante” in cui tutte le istituzioni soffrono per un indebolirsi della loro legittimazione. I lavori si terranno venerdì e sabato prossimi a Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato.
«Non bisogna chiudersi in una torre eburnea», ricorda il presidente della massima giurisdizione amministrativa, Filippo Patroni Griffi, secondo il quale vanno evitate «l’autoreferenzialità e la chiusura corporativa, che fanno percepire la magistratura come casta». I giudici non devono, inoltre, «ricercare il consenso» giacché la loro legittimazione «riposa nella Costituzione», ma devono «costruire fiducia investendo su un modello di giudice responsabile», aggiunge il presidente del Consiglio di Stato.
«Non si tratta di una questione di morale, ma di etica pubblica», nota Patroni Griffi, «cioè di un’etica collegata all’esercizio di una funzione terza e indipendente, in cui i cittadini devono riporre fiducia». E per questo il congresso al via dopodomani sarà dedicato a “Ruolo, etica e responsabilità” del giudice. Un tema che, per Patroni Griffi, «non è più eludibile, come del resto la riforma del procedimento disciplinare, che va rivisto per assicurare tempestività e trasparenza alle decisioni, oltre che le garanzie per l’interessato». Dopo il saluto con cui, alle 9 di venerdì, il presidente del Consiglio di Stato introdurrà le assise, nella prima delle due giornate è previsto tra l’altro il contributo di alcuni gruppi di lavoro, uno dei quali coordinato dal presidente del Tar del Lazio Carmine Volpe.