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«Come fare la spesa sui tacchi in modo sensuale»: è il tutorial mandato in onda ieri dal programma pomeridiano di Rai 2 "Detto Fatto" condotto da Bianca Guaccero. Alla vigilia della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, che si celebra oggi, la trasmissione ha provocato un'ondata di indignazione per il contenuto considerato sessista e offensivo nei confronti delle donne. Nel mirino la scenetta allestita dalla conduttrice insieme alla pole dancer Emily Angelillo, reclutata per l'occasione, in cui si insegna alle donne come vestirsi e comportarsi al supermercato per risultare più sexy e sedurre gli uomini mentre si fa la spesa. Duro l'attacco del sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, Andrea Martella, su Twitter: «Il tutorial sul come fare la spesa è una pagina di televisione deprimente e umiliante per la dignità delle donne. In verità ne servirebbe uno su come fare servizio pubblico senza calpestare il valore e la storia della Rai». Mentre il vicecapogruppo del Pd alla Camera e membro della commissione di vigilanza Rai, Michele Bordo, scrive: «Quanto accaduto ieri nella trasmissione Detto Fatto su Rai 2 chiama pesantemente in causa anche i vertici della Rai a partire dall’Ad Salini. In questi ultimi giorni il servizio pubblico ha dimostrato più volte una mancanza di guida editoriale, se non peggio sciatteria, con implicazioni gravissime sugli obblighi del contratto di servizio. Non si tratta purtroppo di un singolo episodio ma di un approccio da parte dei vertici lontano anni luce da quello che il servizio pubblico, che la più grande azienda culturale del Paese, dovrebbe avere nel rispetto della dignità delle donne e in generale dei telespettatori. Ci chiediamo cosa debba ancora accadere per porre fine all’esperienza dell’attuale management della Rai ormai al capolinea, fallimentare sia dal punto di vista della governance, della gestione dei conti, degli ascolti e dei contenuti editoriali». «Una polemica odiosamente ipocrita», commenta il Codacons. «Si tratta di un servizio che la Rai poteva evitare ai suoi telespettatori, e le proteste dimostrano che la volgarità non paga, ma la polemica gigantesca che si sta sollevando sul caso dimostra l’immensa ipocrisia che regna nel nostro paese -afferma il presidente Carlo Rienzi- Ogni giorno l’immagine della donna è mercificata e umiliata sui giornali come nei programmi televisivi, e nessuno dice nulla. Per non parlare dei social network, dove l’immagine femminile è trasformata in mero oggetto pubblicitario o sessuale, nel silenzio assordante delle autorità che dovrebbero vigilare». «I politici e le organizzazioni che oggi si indignano per un servizio televisivo sulla spesa sexy, certamente inadeguato ma che riteniamo una leggerezza, perché non muovono un dito contro gli influencer che tutti i giorni mortificano sui social l’immagine della donna?», si domanda Rienzi. L’associazione ricorda infine che proprio a tutela delle donne e contro ogni forma di violenza ha istituito, in collaborazione col concorso di bellezza Miss Italia, un apposito sportello anti-stalking dove chiunque può denunciare abusi (sportello.stalking codacons.info o tel. 800199641).