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IL CENTRODESTRA VOTA COMPATTO PER SULLA PDL DI FDI
Non c’è spazio, almeno, per ora, per una riforma della Costituzione in senso presidenziale. Lo storico sogno di Fratelli d’Italia si è infranto ieri di fronte ai numeri della Camera, che con 236 voti a favore, 204 contrari e 19 astenuti ha approvato l’emendamento che sopprime l’articolo uno della proposta di legge di Fd’I, prima firma Giorgia Meloni, che prevedeva l’elezione diretta del presidente della Repubblica.
«Se la maggioranza voterà l’emendamento soppressivo sapremo che Pd, Cinquestelle e compagnia non vorranno far altro che mantenere un sistema nel quale continuare a fare liberamente i loro giochi di palazzo sulla pelle dei cittadini», aveva detto Meloni poco prima del voto.
Dicendosi anche disposta a parlare di un sistema semipresidenziale alla francese, purché se ne parli. Il tutto durante un sit in di fronte a Montecitorio per sostenere mediatamente la proposta di legge, con tanto di striscione con la scritta «la partitocrazia mette in ginocchio la nazione, il presidenzialismo è la soluzione». «Fratelli d'Italia continuerà questa battaglia e alle prossime elezioni politiche chiederemo agli italiani un voto anche su questo», ha concluso Meloni. Certo la presidente di Fd’I può comunque dirsi soddisfatta della compattezza del centrodestra, dal momento che in commissione Lega e Forza Italia non avevano partecipato al voto. Ma c’è anche chi, come il dem Fiano, invita Fd’I a guardare alle assenze nei banchi del Carroccio e dei forzisti, per un totale di 62 deputati su 213.
Al momento del voto il Parlamento si è spaccato, con il centrosinistra, compreso il Movimento 5 Stelle, che ha votato compattamente contro la riforma. «Presentare un testo di questo genere a dieci mesi dalla fine della legislatura significa fare propaganda», ha detto il costituzionalista e deputato dem Stefano Ceccanti, mentre Federico Fornaro di Leu occorre vedere «fino in fondo i pericoli delle repubbliche presidenziali». Italia viva, per bocca del deputato Marco Di Maio, ha fatto sapere che «non ci sono i tempi per approvare questa riforma», riconoscendo tuttavia «il merito a questa proposta di legge di aprire una discussione sulla possibilità di una riforma della nostra forma di governo».
FLASH MOB DI FRATELLI D’ITALIA
CARLO LANNUTTI