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Le polemiche tra ministero dell’Istruzione e sindacati ci sono sempre state. Soltanto per citare quelle degli ultimi anni, come non ricordare le marce degli studenti contro l’allora ministra Gelmini, o la valanga di polemiche dopo la riforma cosiddetta della “Buona scuola”, voluta dalla ministra Giannini all’epoca del governo Renzi. Ma che il titolare di Viale Trastevere arrivasse ad accusare i sindacati di sabotare il lavoro del Ministero. Eppure è quello che ha detto la ministra Lucia Azzolina, che con un’intervista a Repubblica a meno di un mese dalla riapertura delle scuole ha mandato in fibrillazione l’intero mondo sindacale.
«Le istanze in campo sono moltissime, tutte legittime ha detto Azzolina. Ciò che non è ammissibile sono atteggiamenti che mirano a conservare potere e rendite di posizione nell’interesse non di tutti ma di alcuni». Apriti cielo. Non bastavano le linee guida del comitato tecnico- scientifico, quelle dell’Istituto superiore di sanità i pareri del Governo, delle Regioni, dei Comuni.
Le polemiche su mascherine, distanza, banchi con le rotelle e orari scaglionati. Ora anche i sindacati che sabotano il ministero. Un tutti contro tutti dal quale usciranno sconfitti, per primi, gli studenti. Secondo la Cgil le accuse della ministra sono «gratuite, infondate e offensive», mentre la Uil, per bocca del segretario del comparto scuola Pino Turi, la Azzolina «si costruisce un ruolo di vittima sacrificale alla vigilia di un’apertura della scuola che come un mantra ripete ossessivamente e chiama sabotaggio tutto ciò che non coincide con un suo desiderio».
La polemica arriva soltanto due giorni dopo l’incontro, proprio al ministero, tra Azzolina e i sindacati, per aggiornarsi sul piano di ripresa delle scuole che riapriranno il 14 settembre. Con l’eccezione di Calabria, Puglia e Sardegna, che hanno rimandato la riapertura a dopo elezioni del 20 e 21 settembre. Le dichiarazioni di Azzolina hanno tenuto banco nel dibattito politico, provocando uno scontro nella maggioranza con la reazione scomposta del Pd. Secondo il segretario Nicola Zingaretti «sulla scuola il Governo usi la collaborazione e non alimenti divisioni. Bisogna lavorare insieme al mondo della scuola per raggiungere l’obiettivo». Più duro l’ex presidente Matteo Orfini, che accusa la ministra di aggredire il mondo della scuola «senza alcune ragione».