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Il tribunale di Vicenza
«Il mio predecessore, l’avvocato Fabio Mantovani, dieci anni fa, in maniera provocatoria, presentò una istanza di fallimento della giustizia vicentina presso la stessa cancelleria del Tribunale di Vicenza. All’epoca mancava tutto: dalle sentenze ai magistrati, dalle aule ai computer, dai cancellieri agli archivi. Oggi lo scenario è completamente cambiato», afferma con soddisfazione l’avvocato Alessandro Moscatelli, presidente del Coa della città berica, presentando una innovativa 'web app'.
Installabile su qualsiasi tipo smartphone, l'app ha molte funzioni che agevolano l'attività dell'avvocato. Ad esempio, consente di prendere un appuntamento presso i vari uffici giudiziari, di monitorare in tempo reale il ruolo d’udienza, di scaricare il fascicolo e visualizzare gli allegati. Ciò permette di evitare inutili perdite di tempo ed il formarsi di code o assembramenti davanti alle cancellerie o alle aule.
Grazie ad un investimento di 100mila euro, interamente a carico dell'Ordine di Vicenza, è stata poi estesa la rete wi-fi all'interno del palazzo di giustizia, dotando ogni piano di maxi schermi dove sono consultabili i ruoli delle udienze costantemente aggiornati.
«Credo si debba uscire dall'immagine di un’avvocatura che piange dinnanzi ad ogni ostacolo, se c'è un problema lo si analizza e si cerca risolverlo, perché riteniamo di svolgere una funzione che è anche e soprattutto sociale», prosegue Moscatelli.
Il Tribunale di Vicenza si conferma uno dei più virtuosi d'Italia con un arretrato quasi inesistente. «Tutte le forze politiche si sono impegnate in modo serio e sinergico per raggiungere questo obiettivo ed il capo dell’ufficio (il presidente Alberto Rizzo, attuale capo di gabinetto del ministro della Giustizia, ndr) è stato in grado di saper coinvolgere tutti oltre a saper organizzare le attività», aggiunge Moscatelli, precisando che a Vicenza durante il covid «non è stata persa alcuna udienza».
«Le riforme d’implementazione tecnologica che coadiuvano celerità ed organizzazione non potranno però fare a meno del ruolo dell’avvocato e dal contatto con il magistrato, dall’aula e dalla dialettica processuale, anche nel processo civile. Il processo, luogo nel quale si accertano verità e responsabilità nel contradditorio delle parti, non può essere svilito a scapito della celerità della decisione e dell’uso dei sistemi tecnologici di ultima generazione, ciò sarebbe un errore storico, grave ed irreversibile», conclude il presidente degli avvocati vicentini.