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E’arrivato sui tavoli della commissione Giustizia della Camera la proposta di legge, firmata dalla dem Enza Bruno Bossio, per la modifica di alcuni articoli della legge professionale forense. In particolare, la commissione si confronterà sull’ipotesi di eliminare, tra i requisiti per l’iscrizione all’albo, quello dell’esercizio effettivo continuativo e abituale della professione.
Secondo Enza Bruno Bossio, la previsione «condiziona di fatto l'esercizio della professione forense introducendo un criterio di selezione meramente economico e sacrificando i principi dell’etica professionale, nonchè attribuisce al potere regolamentare del Ministro della giustizia la determinazione delle modalità di accertamento della professionalità forense, e delle conseguenze, anche gravi, quali la cancellazione dall’albo». In sostanza, dunque, la previsione sarebbe discriminatoria perchè potrebbe produrre limiti alla libertà e indipendenza professionale, valutata su «parametri politici decisi dal Ministero della giustizia». Inoltre, ha sottolineato Bruno Bossio, si tratta di parametri che sono «caso unico in Europa». Tra gli altri elementi contenuti nella proposta di legge, anche la reintroduzione dei codici commentati agli esami di abilitazione, la possibilità per il praticante di sostituire anche altri colleghi e non solo il suo dominus e la modifica della norma che disciplina l'iscrizione alle giurisdizioni superiori.