PHOTO
L'avvocato Sonia Dahmani
Il Tribunale di prima istanza di Tunisi ha condannato a un anno di prigione l’avvocata Sonia Dahmani, opinionista televisiva e nota voce critica del presidente Kais Saied. La legale è accusata per i sui commenti sui migranti sub-sahariani sul canale televisivo privato "Carthage+", ritenuti offensivi per il paese.
Come ha riferito l’avvocato della donna, Sami Ben Ghazi, la sentenza è stata emessa venerdì ai sensi del decreto 54 sulla lotta contro i crimini legati ai sistemi di informazione e comunicazione. La difesa ha sottolineando che Dahmani è sotto indagine per altri quattro casi: il secondo e il terzo riguardano le dichiarazioni rilasciate alle radio private "Ifm" e "Carthage+" contro il razzismo in Tunisia. Il quarto caso invece riguarda le critiche all'operato di alcuni ministri, mentre il quinto i commenti sulle condizioni delle carceri nel Paese nordafricano. Durante la seduta di venerdì, la difesa ha chiesto che le accuse venissero ritirate «perché il fatto non sussiste», ha detto Ben Ghazi.
Il verdetto giunge a quasi due mesi dal suo arresto, lo scorso 11 maggio, durante un blitz di agenti di polizia dal volto coperto nella sede dell'ordine degli avvocati a Tunisi, dove Dahmani si era rifugiata. Il suo arresto era stato filmato in diretta dal canale francese France 24 prima che la connessione fosse interrotta dagli stessi agenti.
L'edificio era stato "preso d'assalto da decine di membri delle forze di sicurezza mascherati, che hanno usato violenza", aveva denunciato davanti alla stampa Laroussi Zguir, presidente della sezione dell'Ordine degli avvocati di Tunisi, chiedendo il "rilascio immediato" della collega. Un appello a cui si era unita l’avvocatura europea e italiana, con il Consiglio nazionale in testa.
Dopo il blitz contro Dahmani, le forze dell’ordine avevano arrestato Mahdi Zaghrouba, noto legale e commentatore tunisino accusato di «aggressione fisica e verbale» nei confronti di due poliziotti mentre manifestava con i colleghi davanti un’aula di giustizia della capitale per chiedere proprio la liberazione di Dahmani. Dopo l’arresto il legale era stato trasferito in ospedale per il peggioramento delle sue condizioni di salute.