I professionisti con cassa previdenziale dell’Ordine e contributi versati all’Inps, hanno facoltà di un duplice riscatto del percorso di studi universitari: sia presso la cassa previdenziale di appartenenza, sia nel regime pubblico obbligatorio. A renderlo noto è l’Inps che, nel messaggio n. 4419 dello scorso 7 dicembre 2022, ha chiarito l’assenza di incompatibilità, confutando ogni dubbio sulla sussistenza del divieto di doppia contribuzione tra forme di previdenza obbligatorie.

Condizioni e requisiti da rispettare

Il doppio riscatto della laurea richiede una condizione imprescindibile, ossia di avere almeno un contributo accreditato in una delle gestioni Inps: gestioni autonome, gestione separata, fondo pensione lavoratori dipendenti, gestioni sostitutive dell’ago, gestioni pubbliche. In alte parole sono chi ha contributi presso l’Inps può accedere.

Infatti non sono sporadici i casi di professionisti che hanno provveduto al versamento dei contributi anche nelle gestioni Inps. In queste casistiche, usufruendo del cumulo contributivo, anche i professionisti possono chiedere il riscatto degli anni di studio universitari presso l’INPS. E, oltretutto, potrebbe risultare anche molto conveniente rispetto al regime ordinario.

Importante ricordare che il decreto legge n. 4 del 2019 ha stabilito una modalità di versamento forfettaria con un costo di 5.240 euro ad anno di riscatto richiesto, valido sia ai fini dell’anticipazione sull’accesso alla pensione che della misura della pensione stessa in proporzione a quanto versato.

Via libera al doppio riscatto della laurea: ma non per tutti

La normativa é chiara: é fatto divieto di riscattare due volte la laurea, qualora il diretto interessato abbia fondi presso:

  • fondo lavoratori dipendenti;
  • gestioni speciali per i lavoratori autonomi;
  • fondi sostitutivi ed esclusivi;
  • gestione separata

Tuttavia, spiega l’Inps, la disposizione normativa che regola il riscatto del periodo di studio universitario (art. 2, co. 2 del Dlgs n. 184/1997) non cita espressamente anche le casse professionali tra quelle presso cui opera il divieto. Se ne deduce che tali Casse professionali risultano essere compatibili con il doppio riscatto della laurea, operato anche nei confronti dell’Inps.

Ma attenzione: le casse professionali vietano la possibilità di riscattare presso di loro il periodo della laurea, qualora sussista già la copertura Inps. Quindi, se il riscatto è stato già richiesto presso l’Inps non potrà essere richiesto, in un secondo momento, presso la cassa professionale.

In altre parole, la novità dell’Inps coinvolge solo quei professionisti che avendo già riscattato la laurea presso la propria cassa previdenziale di appartenenza, ora hanno la possibilità di usufruire del duplice riscatto anche presso l’Inps.

Quanto conviene riscattare gli anni di laurea?

Il cumulo contributivo gratuito rappresenta un ottima opportunità di risparmio per il professionista iscritto alla Cassa di apparenza e che nel contempo abbia versato contributi in una Gestione Inps.

Va detto che la valutazione resta soggettiva essendo diverse le variabili in campo, ovvero:

  • costo forfettario Inps,
  • costo del riscatto nella Cassa di iscrizione
  • condizioni di rateizzazione
  • convenienza fiscale sulla base del reddito imponibile.

Quando il sistema era prettamente retributivo il vantaggio era indiscutibile. Attualmente il sistema contributivo ha portato ad una forte contrazione dei benefici, visto che la rendita corrisponde solo a quanto si é versato.