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Per fare fronte ai nuovi requisiti dell’obbligo assicurativo per gli avvocati - sulla base di quanto stabilito dal decreto in merito alle condizioni essenziali e ai massimali minimi delle polizze assicurative a copertura della responsabilità civile e degli infortuni derivanti dall’esercizio della professione - il Consiglio Nazionale Forense ha svolto una gara europea con procedura di pubblica evidenza per assegnare il servizio di brokeraggio e, successivamente, il servizio assicurativo.
LA STESURA DEL CAPITOLATO
Il Cnf ha avuto un ruolo nella discussione ministeriale e, proprio a partire dal testo approvato, ha preso il via l’attività di costruzione dell’offerta di polizza. «Il progetto assicurativo ha preso forma a partire dal decreto ministeriale, che fissa le condizioni essenziali da garantire» ha spiegato Giorgio Moroni, consigliere di amministrazione di Aon ( la società di brokeraggio vincitrice della gara europea ndr). Sulla base di questo testo, Cnf e Aon hanno redatto e messo a gara il capitolato, «che prevede condizioni molto avanzate, tra le quali anche il fatto che i contratti sottoscritti dai singoli av- vocati vengano periodicamente comunicati agli ordini territoriali, in modo da informarli di quanti professionisti si sono adeguati all’obbligo assicurativo», ha chiarito Moroni.
LA POLIZZA
«Il wording di polizza rispetta le esigenze e le caratteristiche dell’avvocatura e aderisce in pieno alle richieste del Cnf», ha spiegato Simone Amati, Lfl Manager della compagnia assicuratrice Aig: «La polizza copre danni patrimoniali e non patrimoniali, prevede la postuma illimitata in caso di cessazione, in alcuni casi l’azzeramento della franchigia. Non esiste allo stato attuale nessuna ipotesi di scopertura che possa essere riconducibile all’attività dell’avvocato». A circa due settimane dall’attivazione della piattaforma infor- matica per la vendita della polizza ( la gara è stata aggiudicata il 22 settembre e la polizza viene venduta online e attraverso assistenza telefonica), l’avvocatura ha dimostrato grande interesse per l’offerta. «Allo stato attuale siamo nella fase di investimento, per ottimizzare il processo online e migliorare in modo crescente il servizio per l’avvocatura», ha chiarito Amati, che ha definito la polizza, dal punto di vista della sua articolazione e stesura, «un modello di riferimento a livello italiano nel settore».
LE ASPETTATIVE
Nelle aspettative del Cnf e della compagnia assicuratrice, l’obiettivo è che l’ 80% degli avvocati italiani sottoscrivano la polizza nel corso dei prossimi anni. «Maggiore è la massa critica e dunque la ripartizione del rischio, più il programma assicurativo può garantire stabilità nel tempo», ha spiegato Amati. La polizza permette anche di raggiungere un obiettivo indiretto: la raccolta di dati statistici sul fronte della sinistrosità della categoria e delle tipologie di rischio che maggiormente caratterizzano la professione. «I dati verranno trasferiti al Cnf durante incontri periodici, come previsto contrattualmente: si tratta di informazioni ad oggi non disponibili per l’avvocatura, ma che in futuro permetteranno di meglio governare il programma assicurativo nell’epoca dell’obbligo», ha sottolineato Giorgio Moroni.
I VANTAGGI
A pochi giorni dalla messa online della piattaforma per la sottoscrizione della polizza, le richieste di informazioni sono state moltissime. «La prima riguarda l’aspetto economico: questa polizza attrae perchè è economica rispetto alle altre sul mercato. Questo è possibile in quanto l’investimento della compagnia di assicurazione è basato sulla previsione di un’adesione massiccia dell’avvocatura. Gli avvocati, quindi, chiamano il numero verde per capire come recedere dalle precedenti polizze già sottoscritte», ha spiegato Moroni. La seconda richiesta, invece, riguarda la conformità: «L’obiettivo informativo è quello di rassicurare gli avvocati sul fatto che la polizza è conforme al decreto ministeriale, perchè è il Cnf stesso a certificarne la correttezza».
Attualmente il servizio di sottoscrizione della polizza è ancora in fase di miglioramento, dopo i primi giorni di difficoltà nello smistamento delle molte richieste. «Ci aspettiamo un picco di richieste in prossimità della scadenza dell’obbligo, il 10 novembre, e poi a mano a mano che scadranno i contratti assicurativi esistenti», è la previsione di Amati.
Un progetto ambizioso, dunque, che vede il Consiglio Nazionale Forense in prima linea per offrire un prodotto vantaggioso e sicuro per gli avvocati, con l’obiettivo di agevolare per tutti i professionisti l’adeguamento agli obblighi imposti dal decreto ministeriale.
LA RICHIESTA DI MASCHERIN
L’Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia provvederà a formulare una proposta di modifica per l’articolo 12 comma 2 della legge professionale del 2012, relativo all’obbligo assicurativo per infortuni, come richiesto dal Consiglio Nazionale Forense. Il presidente Andrea Mascherin aveva infatti scritto al Ministro Andrea Orlando, per chiedergli di valutare l’opportunità di modificare la legge «nel senso di prevedere come facoltativa» la copertura assicurativa in materia di infortuni. Ad oggi, il testo della legge di cui è stata richiesta modifica recita: “All’avvocato, all’associazione o alla società tra professionisti è fatto obbligo di stipulare, anche per il tramite delle associazioni e degli enti previdenziali forensi, apposita polizza a copertura degli infortuni derivanti a sè e ai propri collaboratori, dipendenti e praticanti in conseguenza dell’attività svolta nell’esercizio della professione anche fuori dei locali dello studio legale, anche in qualità di sostituto o di collaboratore esterno occasionale”.
«L’obbligo assicurativo in materia di infortuni appare probabilmente eccessivo», ha scritto Mascherin, sottolineando come «i dipendenti godano già di copertura assicurativa in quanto lavoratori subordinati». Orlando, nella sua risposta, ha assicurato «che la proposta di modifica è stata trasmessa all’Ufficio legislativo, affinchè provveda a formulare una corrispondente proposta di modifica». Quanto ai tempi, nella nota del Ministro è stato chiarito che «potrà essere oggetto di valutazione ai fini di un esame nell’ambito della sessione parlamentare di bilancio».
Il Ministro ha convenuto con la richiesta del Cnf di rimettere all’autonomia dei singoli la valutazione sulla stipula di una polizza infortuni e ha aggiunto di aver chiesto al suo Ufficio legislativo di valutare un’ulteriore ipotesi di modifica, «relativa all’esenzione dell’avvocato dall’obbligo assicurativo per gli infortuni derivanti a collaboratori già provvisti della relativa copertura assicurativa in virtù dell’iscrizione all’Inail».