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Nel 2018 in una cittadina del Texas un uomo è stato arrestato per esercizio abusivo della professione di avvocato, Sulla porta del suo ufficio aveva fatto iscrivere una targhetta con un nome fittizio: Perry Mason.
Sembra una boutade ma è tutto vero, il penalista nato dalla penna di Erle Stanley Gardner e poi reso celebre dalla serie Cbs interpretata dal magnetico Raymon Burr è talmente radicato nell’immaginario popolare d’oltreoceano da diventare l’antonomasia dell’avvocato difensore, anche per un truffatore mitomane incallito.
Non era evidente all’inizio del secolo scorso, quando i penalisti statunitensi occupavano il gradino più basso nella scala dell’avvocatura, poco più che dei paria. Nell’America iperproduttiva del capitalismo trionfante scintillava infatti la figura dei nuovi avvocati d’affari (corporate law attorneys), generalmente di cultura conservatrice che regolavano contenziosi milionari per conto delle grandi compagnie (law firm), associandosi in studi potentissimi nei piani alti dei grattacieli di New York, Chicago, Boston e gonfiando a dismisura il proprio portafoglio. Il consulente finanziario sostituisce il vecchio difensore, il criminal lawyer caduto in disgrazia, costretto a d assistere dei poveri cristi quasi mai in grado di pagare la parcella.
Le cose cambiano verso la metà degli anni Venti quando il Paese è attraversato da un’ondata criminale, è l’epoca dei grandi gangster e del proibizionismo e gli americani iniziano a interessarsi con morbosità alla cronaca nera che riempie le prime pagine dei quotidiani e dei nascenti tabloid, E c’è un avvocato progressista di Chicago, vicino ai sindacati, detestato dalla destra religiosa e fieramente abolizionista che conquista improvvisamente la ribalta mediatica. Si chiama Clarence Darrow ed è il difensore di Nathan Leopold Jr. e Richard Loeb, figli di due influenti famiglie accusati del rapimento e dell'uccisione del quattordicenne Robert 'Bobby' Franks. Il ragazzino peraltro è stato orrendamente mutilato e gettato ancora vivo nell’acido. Un caso raccapricciante che scuote l’opinione pubblica ma che allo stesso tempo permette a Darrow di battersi sotto la luce dei riflettori contro la pena di morte.
Le sue brillanti arringhe seguite dalle radio nazionali convincono la giuria a commutare l’esecuzione in ergastolo e ne fanno una star dei nuovi, modernissimi mezzi di comunicazione di massa. Fisico statuario, ironia tagliente e accento della working class, Darrow è l’esatto opposto dell’avocato d’affari elitario dell’east coast, e in più è bravissimo e vittorioso. Con lui si impone la figura del difensore dei deboli e del raddizzatore di torti in lotta contro un sistema classista e giustizialista: i penalisti ritornano ad acquisire prestigio.
È anche grazie alla visibilità di professionisti come Darrow e più avanti . F. Lee Bailey e Jonnie Cochran che gli avvocati difensori diventano un mito popolare.
Fino alla consacrazione della serie Perry Mason andata in onda per la prima volta nel 1954. Il successo e della serie, scritta e diretta con canoni cinematografici più che da telefilm, è enorme, Lo schema con cui scorrono gli episodi è ripetitivo ma efficace: c’è un prologo in cui viene presentato un crimine, l’arresto di un innocente, l’entrata in scena di Mason che prima investiga e poi difende in tribunale il suo cliente smascherando il vero colpevole, quasi sempre presente in aula. Un climax di “ricerca della verità” disseminato di ostacoli che verrà ripreso da tante moderne serie tv come ad esempio il Dottor House.
Certo, la giustizia con cui ha a che fare il nostro eroe è per lo più immaginaria e in molti hanno fatto notare quanto sia inverosimile e anche poco garantista difendere soltanto degli “innocenti”. O quanto poco credibili le confessioni dei rei che “crollano” incalzati da Mason, confessioni che non in teoria non dovrebbero avere alcun valore giuridico. E poi ci sono i metodi sbrigativi, spesso al limite della deontologia, con cui Mason viene a capo dei casi più intricati perché “il fine giustifica i mezzi”.
Ma si tratta di critiche spuntate che pretendono la congruenza un prodotto di finzione e di intrattenimento con la realtà, la trama di una storia inventata con il codice di procedura penale.
Il valore della serie Perry Mason non risiede certo nella verosimiglianza o nella fedeltà delle sceneggiature al funzionamento delle leggi; l’avvocato difensore qui assomiglia più a un supereroe della Marvel dotato di poteri straordinari, un deus ex machina che protegge i cittadini dal giustizialismo ipertrofico del sistema penale americano con i suoi procuratori sceriffi, le sue giurie influenzabili e piene di pregiudizi, le sue carceri infernali dove i detenuti vengono sepolti senza possibilità di riabilitazione..