Nei giorni scorsi si è tenuta una riunione tra i vertici del ministero della Giustizia e i rappresentanti del Consiglio nazionale forense e dell’Organismo congressuale forense. Oggetto dell’incontro la materia della mediazione e, in particolare, la richiesta, formulata dalle rappresentanze forensi, di prorogare il termine previsto dall'articolo 42 del D.M. 150/2023, introdotto dalla riforma Cartabia, relativo all'adeguamento dei requisiti di iscrizione degli Organismi di mediazione e dei mediatori. Via Arenula ha affrontato la questione partendo da due considerazioni: la fondatezza dell’istanza proposta dall’avvocatura e la recente attivazione della piattaforma ministeriale in vista delle modifiche previste dal correttivo del D.Lgs. 149/2022. Da qui l’accoglimento da parte del ministero della Giustizia della richiesta di differimento, con il chiarimento che si stanno valutando le misure più opportune per rendere meno complessa la disciplina per la regolarizzazione degli Organismi di mediazione, tra cui quelli previsti dagli articoli 4, 5 e 6, del Decreto ministeriale, che sono attualmente in fase di revisione nell'ambito del correttivo del D.Lgs. 28/2010.

L'avvocatura ha accolto favorevolmente l’intervento di via Arenula che ha ritenuto opportuno giocare sul tempo ed evitare alcuni blocchi delle attività. Il Cnf ha apprezzato l’impegno e la disponibilità del ministero della Giustizia per il superamento di alcune criticità più volte segnalate nei mesi scorsi. L’obiettivo è quello di rendere più agevole e funzionale la disciplina riguardante le attività degli Organismi di mediazione. Enrico Angelini, coordinatore della Commissione Mediazione e negoziazione assistita del Consiglio nazionale forense, evidenzia che l’intervento del ministero della Giustizia è frutto di “una interlocuzione paziente, attenta e collaborativa” che ha coinvolto l’avvocatura istituzionale. «Mai come in questo periodo – dice Angelini - il ministero della Giustizia, ascolta le nostre istanze in un percorso di collaborazione. E di questo ne va dato atto. L’intervento predisposto ha consentito di far fronte ad alcune preoccupazioni sollevate nelle scorse settimane, come per esempio il rischio di sospensione delle attività degli Organismi di mediazione interessati. Il ministero dapprima ha portato alla modifica in senso favorevole delle famose faq che erano uscite, dopo di che il 3 giugno ha accolto le nostre istanze relative ad alcune situazioni, come la non incompatibilità tra responsabili dell’Odm e membri del Coa. Inoltre, è stato consentito di poter utilizzare i locali del Tribunale, quindi senza l'obbligo per le fondazioni di doversi rivolgere a soggetti esterni».

Commento positivo anche da parte dell’Organismo congressuale forense. «Registriamo con favore – commenta il coordinatore Mario Scialla - l'apertura del ministero sugli Organismi di mediazione, come suggerito dall'avvocatura. La concessione della proroga del termine previsto dalla Cartabia per l'adeguamento ai requisiti di iscrizione agli Organismi di mediazione e dei mediatori e il proponimento di valutare misure più appropriate per rendere meno complesse la disciplina per la regolarizzazione degli Organismi di mediazione è una buona notizia non solo per l'avvocatura ma per tutta la cittadinanza».