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L’alluvione che ha devastato vaste aree dell’Emilia Romagna non ha risparmiato neppure le attività degli avvocati di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini. Le immagini in cui si vede l’avvocato Emanuele Gentili, mentre viene tratto in salvo dal suo studio legale, a Cesena, in via Ex Tiro a Segno - una delle aree più colpite della città romagnola - sono emblematiche.
«Non possiamo fermarci. Ci siamo subito rimboccati le maniche, senza piangerci addosso», dice al Dubbio Luca Porfiri, presidente del Coa di Forlì-Cesena. «Ho passato – spiega Porfiri - le giornate di sabato e domenica a spalare il fango, unendomi ai tanti volontari che stanno lavorando in questi giorni. Ma come me, anche altri avvocati hanno indossato gli stivali di gomma e con la pala in mano hanno cercato di ripulire dal fango diverse zone di Cesena allagate dalle inondazioni della scorsa settimana. La solidarietà alla quale stiamo assistendo in questi giorni è tanta. Le immagini che si vedono in televisione rendono fino ad un certo punto l’idea dei danni causati. Alcune abitazioni a piano terra sono state invase pure da due metri di acqua».
In questo disastro vaste zone di Cesena sono state risparmiate.
Fatica e tristezza stanno caratterizzando le giornate dell’avvocato Emanuele Gentili. Il piano terra dello studio legale, adibito a sala riunioni e biblioteca, e l’archivio sono una piscina di acqua e fango. Tutto distrutto, da mandare al macero. «La biblioteca – afferma Gentili – era perlopiù una raccolta di libri, anche antichi, di mio padre. Per fortuna lo studio continua ad essere operativo, perché una parte si trova al secondo piano. Tutto quello che avevo è sepolto sotto quasi due metri di melma. Non ho neppure più una camicia e una giacca per andare in udienza, in Tribunale. Mi sento privato di tutto».
Nonostante la situazione critica il padre di Emanuele, l’avvocato Sanzio Gentili, 82 anni e toga d’oro, si fa forza e continua a recarsi in studio. È l’uomo che si vede nelle fasi concitate del salvataggio del figlio, tirato fuori dalla botola dello studio legale. «Non ho mai visto piangere mio padre in oltre cinquant’anni, ma qualche giorno fa è stato impossibile per lui non commuoversi e preoccuparsi», aggiunge Emanuele Gentili.
Tanta la solidarietà dimostrata nei confronti di Gentili, a partire dai colleghi, «nessuno escluso». «Qualcuno – prosegue - è venuto a darmi una mano nel fango, altri mi hanno chiamato dandomi disponibilità per ogni tipo di supporto, altri ancora mi hanno portato tutti i giorni il pranzo mentre lavoravo a tirar fuori cose dalla melma. Voglio ringraziare il presidente del Coa di Forlì-Cesena, Luca Porfiri, e i colleghi Gianluca Fortibuoni, Stefano Patti, Francesco Barducci e Roberto Manzo. Con me si sono sporcati nelle mani nel fango. Non lo dimenticherò mai».
Non manca una nota polemica. La soppressione del Tribunale di Cesena costringe tutti i giorni a raggiungere gli uffici giudiziari di Forlì con alcune spese fisse, compresa quella del parcheggio. «La brillante idea del sindaco di Forlì – riflette Gentili - è quella di regalarci il parcheggio, perché siamo alluvionati. La mia auto è finita sotto un metro e settanta di acqua e ringrazierò adesso il primo cittadino per aver concesso il parcheggio gratis agli avvocati».