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«I diritti degli italiani e del nostro sistema produttivo sono bloccati e in ostaggio dei tribunali sostanzialmente inattivi, nel pieno di una crisi senza precedenti che sta mettendo drammaticamente in luce e aggravando i problemi atavici della nostra Giustizia. Le scelte del Governo, al quale da subito l’Organismo Congressuale Forense aveva sollecitato un provvedimento unitario, hanno prodotto centinaia e centinaia di prassi diverse, che hanno reso incomprensibile l’esercizio delle attività giudiziarie e che comunque non ne hanno consentito una reale ed effettiva ripresa». Lo afferma l’OCF in una nota. «Oggi - si legge -, a distanza di oltre tre mesi dalla sospensione avvenuta il 7 marzo scorso e a oltre un mese dalla presunta ripresa, nelle aule dei nostri tribunali si celebrano pochissimi giudizi e i diritti dei cittadini e delle imprese restano in attesa, ostaggio di scelte inadeguate». Si celebrano domani alle 11 in piazzaCavour a Roma, davanti alla Corte di Cassazione, i «funerali»della « giustizia italiana, uccisa dall’inerzia del Governo». Loannunciano gli avvocati che parteciperanno alla manifestazionedi protesta, organizzata dal Consiglio dell’Ordine di Roma.L’evento, che vedrà la partecipazione del Coordinatoredell’Organismo Congressuale Forense Giovanni Malinconico e didecine di avvocati dal distretto della Capitale inrappresentanza dei colleghi di tutta Italia, per l’ennesimavolta intende far conoscere il profondo disagio della classeforense «dinanzi a una situazione che - si legge in una nota -non solo calpesta le esigenze degli operatori della giustizia,ma pure i diritti e le libertà di milioni di cittadini. Laripartenza delle attività economiche e produttive d’Italia nonha incluso infatti la giustizia, che vede quotidianamente decinedi udienze rinviate, processi a distanza farraginosi, udienze inpresenza distillate con il contagocce.