Spettabile Redazione,

dell’evento che sto per condividere ho già proceduto alla segnalazione al mio Ordine di appartenenza, ma poiché è già successo in altri tribunali e nella speranza, almeno per mantenere una facciata di credibilità dell’imparzialità della giustizia e del giudicante, che non accada di nuovo qui ed altrove, sono a raccontarlo anche a voi.

Ieri (l’11 febbraio, ndr) Innanzi al Gup avevo una discussione in abbreviato per un procedimento per un 612 bis c.p. (imputato detenuto per questa causa e presente in aula).

Ha discusso il pubblico ministero, ha discusso la parte civile e il Giudice si è alzato con il fascicolo in mano e ha detto “vado per il dispositivo”.

Io, il difensore, non c’ero? Ho detto al Giudice: “Scusate se sono presente”; “Così è come sparare sulla Croce Rossa”; “Almeno mi faccia dire qualcosa anche se la sentenza è già scritta”. Il Giudice ha bofonchiato qualcosa come “Oggi una giornata...”. Non si è minimamente scusata. Si è riseduta con il fascicolo in mano in attesa che terminassi di “dire qualcosa”. Il Giudice ha ascoltato il pubblico ministero assentendo con il capo. Ha ascoltato il difensore di parte civile assentendo con il capo.

Non avrebbe ascoltato il difensore dell’imputato, del tutto inutile evidentemente. Siamo invisibili? O meritiamo rispetto per il nostro ruolo, lavoro e professione? Ieri è stata una giornata davvero demoralizzante per la mia persona, per la giustizia e per l’avvocatura. C’erano colleghi presenti.

Mi pareva doveroso fare questa segnalazione, perché il nostro ruolo merita rispetto.

Cordiali saluti,

Teresa Lagreca, avvocata