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Il Tar del Lazio ha annullato la designazione dei tre vicepresidenti del Coa di Roma, Irma Conti, Maria Agnino ed Enrico Librano.
Secondo i giudici amministrativi, la designazione è avvenuta prima che il regolamento, con il quale è stato portato da uno a tre il numero dei vicepresidenti, fosse modificato. Non cambia niente, invece, per quanto riguarda l’elezione di Conti, Agnino e Lubrano, che fanno parte a pieno titolo del Consiglio dell’Ordine. A sollevare il caso davanti al Tar, alcuni consiglieri di minoranza.
In occasione della prima adunanza del Coa, è stato rilevato che, dopo le elezioni, si è proceduto con delibera alla designazione dei tre vicepresidenti e non di un solo vicepresidente, come, invece, previsto dal regolamento. Sulla vicenda è intervenuto prontamente il presidente dell’Ordine di Roma, Paolo Nesta, il quale ha chiarito diversi aspetti della sentenza, la numero 3669/ 2024.
La pronuncia, evidenzia Nesta, «ha annullato, per un vizio di pura forma e non per illegittimità della scelta di fondo, la delibera, con la quale, in parziale modifica del regolamento vigente, era stata prevista la possibilità di nominare tre vicepresidenti. Ciò in quanto alla votazione hanno partecipato anche coloro che, originariamente designati, successivamente sono stati eletti, ma la sentenza non ha in alcun modo affermato il principio che non sia consentita tale modifica regolamentare, che peraltro in precedenza era stata ritenuta legittima dal Consiglio nazionale forense, investito della questione. Peraltro, la delibera in era stata approvata con la maggioranza necessaria, a prescindere dal contributo dei voti espressi da coloro che in seguito sono stati eletti vicepresidenti, ma il Tar ha ugualmente ritenuto sussistente il vizio di legittimità. Pertanto, il Consiglio, ferma restando ogni più ampia riserva d’impugnazione, preso atto e nel rispetto delle indicazioni fornite dal Tar, procederà a rinnovare le operazioni annullate».