“L’avvocatura nel Consiglio giudiziario” è il titolo principale di due convegni organizzati dal Consiglio nazionale forense e dalla Scuola superiore dell’avvocatura, che si terranno domani 1 aprile e il 15 aprile a Roma, presso il Centro congresso di Piazza della Pilotta (Fontana di Trevi). Corposo il programma dell’iniziativa. Domani mattina, con inizio alle 10, i lavori saranno aperti da Francesco Greco (presidente del Cnf e della Scuola superiore dell’avvocatura), Giampaolo Brienza (vicepresidente della Scuola superiore dell’avvocatura), Giuseppe Meliadò (presidente della Corte di Appello di Roma) e Giuseppe Amato (procuratore generale della Corte di Appello di Roma).

Diversi i temi che verranno trattati nelle due sessioni di studio, a partire dalla struttura e dall’attività nelle funzioni di vigilanza del Consiglio giudiziario. Interverranno in mattinata Francesco Pizzuto (consigliere Cnf, tesoriere della Scuola superiore dell’avvocatura-Ssa), Mariella De Masellis (sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione), Maria Monica Bassan (Consiglio giudiziario di Venezia), Chiara Capezzuto (componente togato requirente del Consiglio giudiziario di Roma) e Giuseppe Di Mascio (Consiglio giudiziario di Roma).

La consigliera del Cnf Paola Carello (componente della Ssa) coordinerà invece la sessione pomeridiana nella quale si parlerà di variazioni tabellari e del ruolo dei componenti laici in relazione alla valutazione di professionalità. Uno spazio di riflessione sarà dedicato alla sezione autonoma per i giudici onorari di pace. Sono previsti gli interventi di Giuseppe Fuochi Tinarelli (vicesegretario generale della Corte di Cassazione), Laura Modena (già componente del Consiglio giudiziario di Perugia) e Nunzio Cammaroto (Consiglio giudiziario di Messina).
Il presidente del Cnf, Francesco Greco, sottolinea l’importanza delle iniziative. «Le nuove norme sull'ordinamento giudiziario – dice al Dubbio Greco - riconoscono all’avvocatura un ruolo importante all'interno dei Consigli giudiziari. Abbiamo chiesto a tutti i presidenti degli Ordini e ai colleghi nominati nei nuovi Consigli giudiziari di incontrarci perché vogliamo pianificare con loro l’attività da svolgere in questi importanti organismi. Il tutto sempre in un'ottica costruttiva. L’avvocatura non vuole mai essere un problema; anzi, vuole offrire un'opportunità di migliore gestione e amministrazione della giustizia».

Francesco Greco si sofferma sul contributo offerto dall’avvocatura istituzionale. «Il Cnf – aggiunge - ha voluto la riforma dei Consigli giudiziari. La riforma è stata richiesta da noi con convinzione. Proprio per questo siamo pronti a farci carico di questa responsabilità. Con questa consapevolezza ci confronteremo con i colleghi oggi e a fine mese. Si tratta di un primo momento di riflessione in merito al ruolo degli avvocati sull’opportunità di crescita della giurisdizione».
Analogo il parere del consigliere Cnf Francesco Pizzuto. «Il Consiglio giudiziario – commenta - è sempre stato un organo tecnico. È diventato o comunque dovrebbe diventare anche il luogo in cui si affermano regole di politica giudiziaria e ordinamentale, dove l’avvocatura si confronta con la magistratura per far funzionare meglio il sistema giustizia». Pizzuto si sofferma sul ruolo dell’avvocatura nei Consigli giudiziari: «Contribuisce ancora di più al funzionamento della giurisdizione. I momenti di confronto in programma a Roma il 1° aprile e fra due settimane servono a conoscere sempre meglio il funzionamento del Consiglio giudiziario, quali sono i suoi compiti, quali sono i poteri di vigilanza che può esercitare e quale ruolo svolge l’avvocatura. Il primo obiettivo che ci siamo prefissati è quello di rafforzare la consapevolezza dell’importanza che hanno i colleghi all’interno dei Consigli giudiziari. Per questo dobbiamo conoscere il sistema di funzionamento degli stessi Consigli, a partire dalle tabelle e una serie di strumenti previsti dalla normativa».
In merito alle tabelle, queste indicano il programma che è predisposto dal Consiglio giudiziario, su indicazione del presidente dell’ufficio competente, con il quale vengono individuati per ogni sezione del Tribunale gli affari che saranno affidati ai magistrati. «Si tratta – spiega Pizzuto – di una estrinsecazione del giudice naturale precostituito per legge. Le tabelle vengono fatte in base a criteri oggettivi; sono il fulcro intorno al quale avviene l’organizzazione dell'intero ufficio. Ecco perché l’avvocatura svolgerà una parte rilevante nel confronto con la magistratura per il funzionamento della macchina giudiziaria. Non a caso agli avvocati è richiesta una approfondita conoscenza dei meccanismi che regolano la vita dei Consigli giudiziari, in modo da offrire un contributo concreto nella attività giudiziaria. L’avvocatura è un interlocutore, e lo sarà sempre di più, della magistratura proprio nell’organizzazione delle attività quotidiane nei Tribunali. I convegni, organizzati a Roma dal Consiglio nazionale forense e dalla Scuola superiore dell’avvocatura, hanno come relatori avvocati e magistrati e tengono conto del rinnovamento dei Consigli giudiziari previsto per la fine del mese».

L’evento del 15 aprile

La seconda giornata di approfondimento è in programma il 15 aprile. Gli interventi introduttivi saranno affidati a Patrizia Corona (vicepresidente del Consiglio nazionale forense) e Francesco Napoli (vicepresidente Consiglio nazionale forense). Il primo momento di studio sarà dedicato al tema “Consigli giudiziari: lo stato attuale e le prospettive di riforma”.

Parleranno l’onorevole Tommaso Calderone (Commissione Giustizia della Camera dei deputati), Demetrio Rivellino (segretario della Scuola superiore dell’avvocatura) e Paolo Feliziani (consigliere Cnf). Il focus sulle fonti di riferimento per l’attività dei Consigli sarà affidato a Mauro Cellarosi (presidente dell’Urcofer-Unione Regionale dei Consigli degli Ordini Forensi dell’Emilia Romagna). La parte dedicata al rapporto degli avvocati con il Coa prevede l’intervento di Corrado Limentani (componente del Consiglio giudiziario di Milano).

L’ultima sessione dei lavori sarà dedicata ai temi “Nuovi poteri e opportunità di creare una rete tra consiglieri” con gli interventi di Pier Filippo Giuggioli (componente del Consiglio Giudiziario di Milano) al ruolo dei professori nei Consigli giudiziari con Angelo Federico (componente del Consiglio giudiziario di Messina).