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Il ministero della Giustizia ha diffuso i criteri per lo svolgimento dell’orale dell’esame di avvocato, come stabilito nel Verbale n. 3/2025. Durante la seduta plenaria che si tenuta il 4 febbraio, la Commissione d’Esame per la sessione 2024 ha definito e condiviso le modalità di valutazione per la prova orale.
Struttura della prova
L’esame orale si articola in un’unica seduta suddivisa in tre fasi, le quali devono essere valutate nel loro complesso.
Prima fase. Il candidato dovrà risolvere un caso pratico che richiede l’applicazione congiunta delle conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale. Il quesito sarà incentrato su una delle seguenti materie, scelta preventivamente dal candidato: diritto civile, diritto penale o diritto amministrativo. La scelta della materia da parte del candidato deve avvenire secondo le modalità indicate dal d.m. Giustizia (comma 9).
Seconda fase. In questa fase il candidato dovrà rispondere a brevi quesiti volti a evidenziare le proprie capacità argomentative e di analisi giuridica. I quesiti riguarderanno tre aree, di cui una obbligatoria di diritto processuale, scelte dal candidato tra:
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Diritto civile
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Diritto penale
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Diritto amministrativo
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Diritto processuale civile
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Diritto processuale penale
È stato raccomandato alle sottocommissioni, come precisato nella nota del 2 dicembre 2024, di attenersi strettamente alle materie indicate dal candidato, evitando di espandere l’argomento a discipline correlate ma non direttamente pertinenti. Le sottocommissioni potranno inoltre premiare eventuali collegamenti interdisciplinari formulati nelle risposte.
Terza fase. Il candidato dovrà dimostrare la conoscenza dell’ordinamento forense, inclusi i diritti e i doveri dell’avvocato.
Criteri di valutazione
Per quanto riguarda la valutazione, oltre ai consueti criteri di chiarezza, logica e rigore metodologico, il candidato sarà giudicato anche in base alla capacità di risolvere problemi giuridici concreti, alla padronanza dei fondamenti teorici degli istituti trattati e alla capacità di cogliere eventuali profili interdisciplinari. Particolare attenzione viene riservata anche alla capacità di persuasione e all’abilità argomentativa, oltre alla capacità di sintesi.
Durata e giudizio finale
Per quanto riguarda i tempi, e in conformità all’art. 9 del bando che lascia alla sottocommissione la discrezionalità sulla durata complessiva, si prevede un tempo iniziale di 30 minuti a partire dalla fine della dettatura del quesito della prima fase, seguito da ulteriori 60-70 minuti per l’esposizione complessiva delle tre fasi. In sostanza, l’intera prova orale non dovrebbe superare i 90-100 minuti.
Il giudizio finale, che attesterà l’idoneità o meno del candidato alla professione forense, verrà espresso al termine dell’ultima fase dell’orale. Per conseguire l’abilitazione è necessario ottenere un punteggio complessivo di almeno 105, senza possibilità di compensare eventuali voti inferiori a 18 in ciascuna materia trattata.