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In occasione della giornata mondiale dei diritti umani, a Reggio Calabria il Consiglio dell’Ordine degli avvocati ha organizzato l’evento “Avvocatura e Magistratura a tutela dei diritti umani”. Un convegno di respiro internazionale, sostenuto anche dal Cnf, al quale hanno aderito anche le sedi territoriali Anm, le associazioni CamMino- Camera nazionale avvocati per la persona, le relazioni familiari e i minorenni e la Camera Penale “Gaetano Sardiello”.
Una due giorni fitta di incontri e dibattiti che hanno visto alternarsi prestigiosi giuristi e studiosi, introdotti dal presidente del Consiglio reggino Rosario Infantino, dal presidente della Camera Penale Francesco Calabrese e dal presidente della Corte d’Appello di Reggio Luciano Gerardis. Tre le sessioni in cui si è articolato l’incontro: giurisdizione e società civile nella tutela dei diritti umani; la funzione sociale dell’avvocato difensore dei diritti umani e la tutela dei diritti fondamentali alla luce della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. Tra i relatori anche l’avvocato tunisino Abdelaziz Essid, premio Nobel per la pace.
Accorato il suo intervento con il quale ha sollecitato le Istituzioni occidentali “a non voltarsi dall’altra parte rispetto a quanto sta avvenendo in Turchia. Non bisogna considerarlo un esempio estremo, ma qualcosa che va affrontato con responsabilità dalla Comunità internazionale”. Il riferimento è a quanto avvenuto in Turchia dopo la dichiarazione dello stato di emergenza con una vera e propria persecuzioni degli avvocati del luogo, con stime che arrivano a contare circa 600 arresti a partire dal 2016.
All’appello del premio Nobel ha fatto seguito anche quello del legale Ezio Menzione, responsabile del progetto “Avvocati minacciati” Cnf e le parole di Serife Ceren Uysal, avvocato a Instanbul che ha sollecitato le democrazie occidentali ad affrontare il delicato tema che riguarda l’esercizio di diritti fondamentali.