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È cominciato in Senato, presso le Commissioni riunite Giustizia e Industria, l’esame dell’AS 2371, ovvero della legge di conversione del D.L. 24 agosto 2021, n. 118, recante misure urgenti in materia di crisi d’impresa e di risanamento aziendale, nonché ulteriori misure urgenti in materia di giustizia. Questo Decreto Legge è il risultato dei lavori della commissione di esperti, istituita presso il Ministero della Giustizia il 22 aprile 2021, che aveva ricevuto l’incarico di valutare l’opportunità di un rinvio dell’entrata in vigore del Codice. Così è stato, ma il D.L. 118/2021 contiene anche altre novità:
- art. 1: rinvia l’entrata in vigore del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 14/2019), dal primo settembre 2021 al 16 maggio 2022, mentre le norme relative alle procedure di allerta e di composizione assistita della crisi (artt. 12 – 25 del D.Lgs. 14/2019) potranno essere attuate solo dopo il 31 dicembre 2023;
- artt. 2 – 19: si introduce la nuova procedura “Composizione negoziata per la soluzione della crisi di impresa”, accessibile a qualsiasi impresa che si trova in squilibrio patrimoniale o economico-finanziario, che ne rendono probabile la crisi o l’insolvenza;
- art. 20: si modificano alcune norme della legge fallimentare relative al concordato preventivo e all’accordo di ristrutturazione dei debiti;
- artt. 21 – 23: si rinviano alcuni termini previsti dalla procedura del concordato in bianco e accesso anticipato alla procedura dell’accordo di ristrutturazione dei debiti, e si precisano i casi di improcedibilità dei ricorsi per la risoluzione del concordato preventivo, e per la dichiarazione di fallimento a seguito del concordato omologato.
- 1) L’opportunità di introdurre misure di supporto alle imprese per consentire loro di superare gli effetti negativi della crisi del Covid-19;
- 2) L’esigenza di introdurre nuovi strumenti che incentivino le imprese in crisi ad individuare le alternative percorribili per la ristrutturazione o il risanamento aziendale;3) la necessità di ulteriore tempo per adeguare il Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza al mutato contesto economico, e alle indicazioni provenienti dalla Direttiva europea “Insolvency”.