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Ucpi (Unione delle Camere Penali italiane) contesta le scelte dell'Anm sulla separazione delle carriere
In risposta alle condizioni lavorative imposte dal maxi-processo sulle violenze avvenute nel carcere locale il 6 aprile 2020, la Camera penale del Foro di Santa Maria Capua Vetere ha proclamato tre giorni di sciopero, iniziati oggi e in programma fino a dopodomani. Questo processo, in corso nell’aula bunker del carcere, coinvolge 105 imputati, tra cui poliziotti penitenziari, funzionari del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e medici dell'Asl di Caserta.
La decisione di proclamare lo sciopero, deliberata dalla Camera penale presieduta da Alberto Martucci, ha già causato la sospensione di diverse udienze riguardanti il processo sulle violenze in carcere. In una nota ufficiale, si legge: «L’attività professionale degli avvocati non si esaurisce nella sola presenza in udienza. La celebrazione di due udienze a settimana per oltre otto ore continue al giorno non consente ai difensori di esercitare adeguatamente la propria funzione costituzionalmente garantita».
Gli avvocati denunciano le difficoltà legate alla complessità dell’attività istruttoria, che prevede l’escussione di testimoni in simultanea con la visione di filmati. Questa densità di lavoro richiede la presenza costante di tutto il collegio difensivo, rendendo impossibile frazionare le presenze in base agli specifici atti istruttori. «Il prolungamento sistematico delle udienze nel pomeriggio inoltrato – si legge nella nota – mette a dura prova la lucidità e la resistenza di tutti i partecipanti al processo, generando tensioni e attriti. Questo impedisce anche di studiare gli atti e predisporre la difesa per le udienze successive».
Nonostante le interlocuzioni tra la presidenza del tribunale, magistrati e avvocati per ridurre il numero di udienze mensili da otto a sei, la Corte ha deciso di mantenere otto udienze mensili, aggravando ulteriormente il carico di lavoro e aumentando il clima di tensione. Gli avvocati sammaritani chiedono che le udienze si concludano entro le 16.30 e che il processo preveda un massimo di sei udienze mensili non consecutive. «La funzione difensiva va tutelata in tutti i suoi aspetti e il processo deve avere uno sviluppo regolare, immune da inutili stress o tensioni», affermano i legali.
Il processo coinvolge numeri eccezionali: oltre 100 parti civili, 200 testimoni di accusa e difesa e più di 150 avvocati. Le tensioni sono palpabili, soprattutto tra le vittime chiamate a testimoniare e i difensori degli imputati, con numerosi momenti di attrito che hanno caratterizzato le sedute finora svolte.
La decisione di scioperare nasce dalla necessità di garantire che la difesa possa svolgere il proprio ruolo in modo efficiente e adeguato, senza che l’eccessivo carico di lavoro comprometta la qualità e la giustizia del processo stesso. Per queste ragioni, la Camera Penale di Santa Maria Capua Vetere ha deliberato l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale per i giorni 1, 2 e 3 luglio 2024.