Non è certo una novità che fare l’avvocato stia diventando un mestiere sempre più pericoloso, ma l’aggressione brutale subita da un professionista a Cerignola porta l’indignazione a nuovi livelli.

È l’ennesima volta che un avvocato diventa vittima di violenza da parte di un cliente insoddisfatto, e questa volta le immagini di un avvocato pestato e lasciato a terra con il faldone e la toga in mano sono davvero troppo. La professione legale sembra ormai un campo di battaglia, dove la difesa dei diritti rischia di essere scavalcata dalla brutalità di chi, non sapendo fare ragionamenti, ricorre alla violenza.

L’ultima vittima di questa inquietante tendenza è l’avvocato Michele Pierno, 59 anni, brutalmente aggredito nei pressi del suo studio da un ex cliente. ll legale, attualmente ricoverato presso l’ospedale "Casa Sollievo della Sofferenza" di San Giovanni Rotondo, ha riportato una frattura scomposta allo zigomo e altre gravi lesioni che richiederanno almeno 45 giorni di prognosi e un intervento chirurgico.

Secondo la ricostruzione dei fatti, l’aggressore, un ex cliente dell’avvocato, aveva chiesto la restituzione della documentazione relativa a una causa per potersi rivolgere a un nuovo legale. Pierno, impossibilitato a consegnare i documenti nell’immediato poiché impegnato in Tribunale a Foggia, aveva garantito la trasmissione degli atti il giorno successivo. La risposta, tuttavia, ha scatenato l’ira dell’uomo che, dopo un’accesa discussione telefonica, ha atteso il rientro dell’avvocato per aggredirlo.

L’ex cliente ha bloccato la vittima con la propria auto, costringendolo a fermarsi. Una volta sceso, Pierno è stato colpito con una sportellata, sbattendo sull’asfalto ancora con il faldone delle cause e la toga tra le mani. L’aggressore ha poi infierito con calci e pugni, concentrando i colpi soprattutto sul volto, e assestandogli un ultimo, violento colpo alla fronte prima di darsi alla fuga. Le urla dell’avvocato hanno richiamato i colleghi e alcuni passanti, che hanno tentato invano di fermare l’aggressore.

L’episodio ha suscitato indignazione nel mondo forense. La Camera Penale di Capitanata e l’Ordine degli Avvocati di Foggia hanno espresso ferma condanna per il gesto, definendolo "vile e inaccettabile". La sezione Aiga di Foggia ha evidenziato come tali episodi di violenza contro gli avvocati stiano diventando sempre più frequenti, sollevando preoccupazione per la sicurezza di chi esercita la professione legale.

Nel frattempo, le autorità hanno avviato le indagini per identificare e perseguire l’aggressore, la cui posizione è ora al vaglio della magistratura.