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L’allarme lo ha lanciato il blog “Terzultima fermata” di Vincenzo Giglio e Riccardo Radi. Gli avvocati si preparino ad aprire il portafoglio, dato che l‘ importo della quarta rata di quest’anno relativa al contributo minimo soggettivo obbligatorio di Cassa Forense sarà particolarmente sostanziosa e supererà i 1.800 euro. Un importo all’interno del quale è compreso anche il conguaglio del contributo soggettivo minimo e quello del contributo di maternità.
Al momento gli avvocati sono in attesa delle comunicazioni ufficiali di Cassa Forense. Il termine per adempiere è fissato per il 30 settembre che slitta al 2 ottobre. È sempre Riccardo Radi su “Terzultima fermata” ad anticipare una indiscrezione: «Per addolcire la pillola agli avvocati con molta probabilità si procederà a richiedere il pagamento in due soluzioni che saranno così suddivise euro 1.056,69 entro il 2 ottobre ed euro 770,00 entro 31 dicembre 2023. Sul sito della Cassa Forense si legge: “Le prime 3 rate del contributo soggettivo minimo, a titolo di acconto, sono determinate sulla base della contribuzione minima non rivalutata in attesa dell’approvazione ministeriale. La quarta rata del contributo soggettivo minimo, a saldo, sarà determinata sulla base della rivalutazione, oltre il contributo di maternità. La riscossione del contributo di maternità dell’anno 2023 è prevista, nel mese di settembre, con scadenza unica 30 settembre 2023”».
I ritocchi riguardanti i contributi minimi non sono comunque una novità. Sono stati anticipati all’inizio di quest’anno, nel mese di febbraio, quando il Consiglio di amministrazione di Cassa Forense ha «deliberato la rivalutazione dell’ 8,1% delle pensioni degli avvocati per l'anno 2023, disponendo, contestualmente, l'adeguamento dei contributi minimi dovuti dai colleghi così come il “tetto” per il calcolo delle future pensioni». A fare chiarezza sulla questione è stata ieri la stessa Cassa Forense, a seguito della riunione del Consiglio di amministrazione che «ha deliberato di differire al 31 dicembre 2023 la riscossione del contributo minimo integrativo nella misura rivalutata di euro 805,00».
Rispetto alle imminenti scadenze la Cassa degli avvocati chiarisce che «rimane fermo il termine del 30 settembre per il pagamento della quarta rata del contributo soggettivo minimo ( euro 974,00, salvo agevolazioni previste dai regolamenti) e del contributo di maternità ( pari ad euro 82,69)». Un altro chiarimento viene fornito in merito ad alcuni provvedimenti adottati e ad alcune vicende. «Come noto ai colleghi, - si legge in una nota di Cassa Forense – l’ente di previdenza, nel settembre 2022, aveva deciso di prorogare anche per il 2023 la temporanea abrogazione del contributo minimo integrativo. A seguito della mancata approvazione di tale provvedimento da parte dei ministeri vigilanti, è stato proposto ricorso al Tar, con discussione fissata per il 25 ottobre prossimo. Il Comitato dei delegati di Cassa Forense ha peraltro formulato istanza di riesame del provvedimento negativo agli stessi ministeri ed allo stato non è pervenuto alcun riscontro».