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La seconda edizione del torneo nazionale Dire e Contraddire è ai nastri di partenza. Sono 1600 gli studenti del Sud, Centro e Nord Italia che si sfideranno a colpi di eloquenza, con la guida oratoria di circa 150 “avvocati tutor”, sui temi di impatto sociale tratti dai discorsi di giuristi come Cesare Beccaria, scrittori come Alessandro Manzoni, filosofi come Voltaire, scienziate come Rita Levi Montalcini. Gli istituti scolastici, coinvolti dal progetto di educazione alla legalità del Consiglio nazionale forense (Cnf) e degli Ordini territoriali degli avvocati, sono trentasette in dodici regioni italiane, dal sud al nord. L’obiettivo del Cnf, che ha sottoscritto un protocollo sull’educazione alla legalità con il ministero dell’Istruzione, è di fornire ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado le tecniche di una comunicazione efficace ed efficiente attraverso la capacità di argomentare e controargomentare nel solco dei valori di democrazia, diritti e doveri. Il Torneo si articolerà con un primo girone di qualificazione a livello territoriale che dovrà essere terminato entro il 15 aprile, poi, entro il 5 maggio si svolgeranno le semifinali da cui usciranno tre vincitori che a fine maggio disputeranno la finalissima presso la sede del Consiglio nazionale forense a Roma. «È una iniziativa che in questo momento storico – ha detto la presidente del Cnf Maria Masi – assume un significato più ampio, allacciando i principi di legalità a una comunicazione leale, sorretta da tecniche di argomentazione in palese contrapposizione con hate speech e dialettica offensiva o carente, e alimentare così nelle giovani generazioni il senso dell’educazione civica». «Il Torneo Dire e Contraddire è stata una scommessa ardita in piena pandemia – ha detto la consigliera Cnf Daniela Giraudo, coordinatrice della Commissione Educazione alla legalità - ma i risultati si sono già visti l’anno scorso con la prima edizione svolta interamente da remoto. Una idea vincente che è cresciuta e si è irrobustita grazie alla passione delle persone: studenti, insegnanti e avvocati. Quest’anno il torneo si svolgerà in presenza e dimostra che, anche se esistono, gli ostacoli si possono superare». «L’avvocatura, come tutte le forze sociali che hanno una funzione pubblica - ha affermato la coordinatrice nazionale del Torneo, Angela Mazzia - ha un ruolo importante nella società per recuperare la correttezza del dialogo, inteso come rispetto e tolleranza verso il prossimo, che può accompagnare i giovani verso un futuro di pacificazione comune. Il torneo Dire e Contraddire nasce a Taranto, da un’intuizione del consigliere del Cnf Vincenzo Di Maggio che ha voluto ideare un progetto educativo con un forte impatto civico efficace ed efficiente». «Sono rimasta molto stupefatta - ha aggiunto Giulia Cammilletti, avvocata di Roma, referente dell’aerea Centro Italia – dalla partecipazione dei ragazzi e dalle loro capacità argomentative. Il Torneo non è solamente un allenamento della mente per i giovani studenti ma anche un collante di coesione e comunanza per gli avvocati contrariamente alla loro natura professionale di singoli». «Un esercizio di cittadinanza – per l’avvocato di Trani Domenico Facchini, referente del Sud Italia – che entra a far parte della vita quotidiana degli adolescenti. È una sfida culturale poiché informare ed educare non sono imprese solitarie ma comunitarie. La disputa è un esempio di cooperazione e collaborazione». «Assistere a una disputa fatta dai ragazzi – ha concluso l’avvocato Daniele Barelli, di Milano, referente Nord Italia – ha sdoganato le dispute alle quali noi avvocati siamo abituati nell’ambito processuale, portando a un arricchimento di tutti per la freschezza, spontaneità e naturalezza con cui gli studenti affrontano argomenti anche molto spinosi». Appuntamento a fine maggio a Roma, presso il Consiglio nazionale forense, con la finalissima a tre dei vincitori delle fasi di qualificazione territoriale.