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Si è tenuta ieri a Roma, presso la sede del Cnf, l’Agorà degli ordini e delle unioni regionali, per fornire aggiornamenti sul prossimo Congresso Nazionale Forense, che si terrà a Lecce il 6- 8 ottobre prossimo, valutare lo stato di attuazione della riforma del diritto processuale, e riflettere sul ruolo degli avvocati nell’ambito dell’attuazione del Pnrr. I lavori sono stati aperti dalla presidente del Cnf, Maria Masi, la quale, dopo non aver nascosto l’emozione per lo svolgimento della prima riunione plenaria in presenza nella sede del Cnf dallo scoppio dell’epidemia del Covid- 19, ha ringraziato tutti gli ordini forensi per aver partecipato a questo evento, che, come ha tenuto a precisare, ha la finalità di avviare un confronto, una condivisione, e una discussione sui temi di interesse dell’Avvocatura.
Alla luce del contenuto della relazione introduttiva della presidente del Cnf, è evidente che la professione forense è attualmente molto attenta alle novità legislative, sia quelle già approvate, come la riforma del Codice della crisi di impresa, sia quelle in via di approvazione, come l’equo compenso, la riforma del diritto processuale, e la nuova versione dell’esame di Stato per l’accesso alla professione di avvocato.
Masi ha affrontato alcune di queste novità legislative con un elevato grado di dettaglio, tanto da far sospettare che la giornata avesse finalità formative, ma in realtà l’obiettivo dichiarato era quello di suscitare interventi da parte dei dirigenti territoriali dell’Avvocatura, che in effetti non si sono sottratti al confronto e all’espressione di idee e di commenti sulle principali riforme.
Il secondo ad intervenire è stato Sergio Paparo, coordinatore dell'Organismo Congressuale Forense ( Ocf), che ha ricordato che la riforma dell’equo compenso, una volta approvata definitivamente ( con un prossimo voto dell’aula del Senato, ndr), richiederà non poche iniziative di follow- up, fermo restando che l’ordinamento della professione forense, per diversi aspetti, è già coerente con gli indirizzi della nuova legislazione in materia di equo compenso. Da parte sua Antonino Galletti, presidente del Consiglio dell’Ordine di Roma, ha evidenziato che restano alcune criticità nella futura legge sull’equo compenso, come le sanzioni disciplinari in caso di mancato rispetto della disciplina, che bisognerà in futuro affrontare, così come sarà opportuno sollecitare gli iscritti al Cnf a impugnare quegli incarichi non rispettosi delle nuove regole.
La presidente del Cnf Masi ha poi ripreso la parola per continuare il suo dettagliato resoconto delle novità legislative, soffermandosi in particolare sui nuovi parametri forensi, che nelle prossime settimane dovranno essere valutati dal Parlamento, per i quali ha espresso soddisfazione, visto che considereranno l’inflazione che si è registrata negli ultimi tempi nell’economia italiana e di altri paesi. Un altro tema affrontato dalla presidente del Cnf è stato la riforma del Codice della Crisi di impresa, per la quale ha auspicato iniziative formative, che si attende che il consigliere del Cnf, Emanuele Virgintino, coordinatore della commissione responsabile di questa materia, provveda a promuovere nei prossimi tempi. Per integrare l’esposizione di Masi, è intervenuto il consigliere del Cnf Donato Di Campli, che ha ragguagliato la platea sugli ultimi sviluppi del processo di riforma del diritto processuale, segnalando che la bozza dei decreti legislativi attuativi è pronta, e che si attende l’approvazione del Consiglio dei ninistri, così da avviare l’ultima fase di questo processo riformatore. Di Campli ha poi provveduto ad approfondire le novità in materia di negoziazione assistita, arbitrato e mediazione, derivanti dalla riforma dei processi.
Ha fatto seguito Vinicio Nardo, presidente del Consiglio dell’Ordine di Milano, che ha lamentato il ritardo nella presentazione dei decreti legislativi attuativi della riforma del processo, così come della riforma dell’esame di Stato, che sarebbe utile fossero approvati quanto prima.
A questo punto si sono succeduti diversi interventi tesi a commentare le varie riforme, e ad approfondire le varie novità che questa importante stagione di riforme sta offrendo.
I lavori sono stati poi conclusi da Patrizia Corona, vicepresidente del Cnf, che ha giudicato positivamente questa edizione dell’Agorà, non solo perché ha consentito a molti esponenti dei vertici territoriali dell’Avvocatura di incontrarsi e confrontarsi sui temi più sentiti dalla categoria, rafforzando così i legami tra Cnf e Consigli degli ordini locali, ma anche perché è emersa una comunanza di visioni e obiettivi, che lasciano ben sperare per l’appuntamento congressuale di ottobre 2022.