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In Italia si muore ancora di lavoro. A denunciarlo sono i sindacati, alla vigilia della 69esima giornata nazionale per le vittime degli infortuni sul lavoro. "Non si puo' morire ancora di lavoro nel terzo millennio. Negli ultimi dieci anni piu' di 15 mila persone sono morte nei luoghi di lavoro. E' una strage terribile. Come una guerra", ha dichiarato la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. "Abbiamo apprezzato - dice - che uno dei primi atti del nuovo Governo ed in particolare del Ministro del Lavoro, Catalfo, sia stato quello di aprire un tavolo di confronto con i sindacati. Abbiamo bisogno di provvedimenti urgenti e straordinari. Non possiamo accettare che si possano ancora contrarre patologie di origine professionale nei luoghi di lavoro. La nostra Repubblica e' fondata sul lavoro ed il lavoro deve essere sicuro e dignitoso. Ovunque nel territorio, dal Nord al Sud ed in tutti i settori produttivi. Domani ricorderemo le tante vittime del lavoro. Facciamone memoria per il loro sacrificio e battiamoci tutti perche' il lavoro sia un si' pieno alla vita e non una concausa di morte". "Non solo gli infortuni sono in aumento, ma sono in aumento sopratutto le morti", ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. "Questa e' una strage: se uno guarda i dati degli ultimi dieci anni sono diciassettemila le persone che sono morte sul lavoro contando anche quelli morti mentre andavano o tornavano dal lavoro. Sono numeri di una strage. Siccome si continua a morire come si moriva 40/50 anni fa, e' chiaro che c?e' bisogno di agire". Sulla stessa linea anche Carmelo Barbagallo, segretario della Uil. "Ieri, in provincia di Pisa, si e' verificato l'ennesimo incidente mortale sul lavoro. Una tragedia agghiacciante su cui attendiamo che le autorita' preposte facciano luce. Antonio, cosi' si chiamava la vittima, era un gran lavoratore, apprezzato dai sindacalisti territoriali della Uil: tutta la nostra Organizzazione lo piange e si stringe al fianco dei familiari e dei suoi colleghi. Proprio in Toscana, lo scorso anno, Cgil, Cisl, Uil avevano celebrato il Primo Maggio per commemorare tutte le vittime sul lavoro e per sollecitare una politica per la sicurezza. Oggi, torniamo a chiedere con forza questo impegno a tutti i soggetti coinvolti, istituzionali e del mondo del lavoro. Bisogna fermare questa strage. Serve il tempo di investire seriamente in formazione, innovazione, in prevenzione e partecipazione per evitare che questi drammi si ripetano: la Uil e' pronta a dare il proprio contributo".