Roma, 2 ago. (Adnkronos) - Crisi ambientale, disuguaglianze, bassa crescita. Ecco quali sono i temi chiave del manifesto dell'associazione Rosa Rossa per riorientare il dibattito su quelle che devono essere, oggi, le priorità delle forze di sinistra, in accordo con altre associazioni di sinistra diffusa e di elaborazione culturale. L'obiettivo, anzi l'ambizione dichiarata è quella di contribuire a ricostruire un ponte fra mondo intellettuale e società civile, mondo dellinformazione e politica. "Il dibattito politico-culturale deve essere riavviato sui problemi più importanti del nostro tempo", scrivono i membri del direttivo, dal presidente Emanuele Felice in primis, ma anche Valeria Termini, Filippo Barbera, Gianluca Busilacchi, Nicolò Carboni, Luciano Cerasa, Caterina Conti, Alfredo DAttorre, Simone Farello, Marianna Filandri, Pietro Galeone, Alessandro Melcarne, Enrica Morlicchio, Rossella Muroni, Laura Pennacchi, Giuseppe Pisauro, Andrea Roventini, Pasquale Terracciano, Michelangelo Vasta, Nadia Urbinati. "Per le forze di sinistra, la sconfitta elettorale del 2022 discende in parte proprio dallincapacità di proporre una cultura progressista, unificante, che sappia legare questi temi e appaia 'vincente' - continuano -. È per questi motivi che, con decine di studiosi di discipline e competenze diverse abbiamo deciso di dare vita a unassociazione culturale progressista, 'Rosa Rossa'. La ricostruzione di questo legame è la premessa per cambiare in meglio lItalia". "Vogliamo segnalare tre temi, di enorme importanza - spiegano ancora dall'associazione -, sui quali i dati e gli studiosi ci dicono cose ben diverse da quelle che si ripetono da anni nel dibattito italiano. La crisi ambientale, la più grande questione del nostro tempo, sappiamo che sono necessarie politiche, di mitigazione e adattamento, ben più incisive di quelle messe in campo fino a ora; le disuguaglianze che sono cresciute allinterno di molti Paesi, in particolare in Italia, e contribuiscono alla crisi delle democrazie; la bassa crescita dellItalia che dipende dalla mancanza di una politica industriale nazionale, dalluso non strategico dei trasferimenti alle imprese, infine dalla specializzazione produttiva in settori a modesta innovazione tecnologica, problema reso acuto anche dal fatto che lItalia ha privilegiato come modello competitivo la flessibilità e la svalutazione del lavoro". (Adnkronos) - E poi linnovazione tecnologica e gli investimenti legati alla transizione verde vista come "unopportunità per rilanciare la produttività del nostro Paese e per favorire la buona occupazione". E non solo, perché, per Rosa Rossa, "luniversalità dei servizi pubblici è cruciale per abbattere le diseguaglianze e anche per promuovere lo sviluppo. La ricerca deve ritrovare il ruolo che ha giocato negli anni della grande crescita del Paese attraverso limpegno strategico e sistemico delle imprese pubbliche, in sinergia con quelle private; reti trasversali sul territorio nazionale devono fare incontrare la ricerca con il mondo delle piccole e medie imprese (come fa la Germania con la Fraunhofer-Gesellschaft). Sono necessarie politiche fiscali che favoriscano la crescita delle imprese e degli investimenti e non premino le rendite". "Occorrono politiche che sostengano il lavoro qualificato e ben pagato, rafforzando il ruolo dei sindacati, proteggendo i lavoratori, introducendo finalmente il salario minimo. Va riconquistata in questo modo - concludono - una cultura di valori etici e di giustizia sociale, su cui fondare la partecipazione democratica".