Milano, 31 mar. (Adnkronos) - "Alfonso ti dà lo studio in fondo...falli entrare uno alla volta (...) dai meno nell'occhio ti prego". Cristiano Fusi, all'epoca responsabile dell'unità Riabilitazione degli Istituti clinici Zucchi e medico fisiatra alla clinica Madonnina, avrebbe dato istruzioni a Gianluca Borelli, con precedenti per bancarotta, su come effettuare i tamponi anche se quest'ultimo non aveva alcun "titolo abilitativo per farlo". E' quanto emerge nel capo di imputazione per esercizio abusivo della professione, contestata a Fusi, Borelli e ad un'altra persona, contenuta negli atti dell'inchiesta della Dda milanese che oggi ha portato a 6 arresti. Secondo l'accusa, Fusi avrebbe fatto in modo che Borelli facesse tamponi anti Covid per la clinica Zucchi, alla Madonnina e per il Monza Calcio. Era il primo ad attivarsi per "il reperimento dei pazienti", mentre Borelli era "l'esecutore materiale" degli stessi tamponi. Gli appuntamenti venivano organizzati "anche all'interno della clinica Madonnina" e Borelli veniva presentato da Fusi "come suo collega o collaboratore". Per i tamponi non sarebbero stati compilati i moduli specifici, né rispettati i percorsi dei pazienti e soprattutto sarebbe stato consentito a Borelli di "esercitare abusivamente la professione sanitaria senza la specifica abilitazione".
'Ndrangheta: indagato a 'finto' medico, 'fai tamponi ma non dare nell'occhio'
31 marzo, 2023 • 12:45