Milano, 24 gen. (Adnkronos) - Il pm di Milano Francesco De Tommasi ha perquisito e indagato per falso ideologico l'avvocatessa Alessia Pontenani, difensore di Alessia Pifferi, e le due psicologhe che nel carcere di San Vittore hanno sottoposto la donna imputata per l'omicidio della figlia Diana di soli 18 mesi, lasciata morire di stenti, a una relazione che avrebbe attestato, in modo falso, le condizioni dell'indagata. Nel capo di imputazione del decreto di perquisizione si evidenzia come le tre professioniste, "in concorso morale e materiale tra loro, mediante più condotte esecutive del medesimo disegno criminoso", hanno redatto - in particolare le due psicologhe - il diario clinico in cui "attestavano falsamente", in una relazione, che Alessia Pifferi "aveva un quoziente intellettivo pari a 40 e quindi un deficit grave" con "scarsa comprensione delle relazioni di causa ed effetto e delle consequenze delle proprie azioni" utilizzando il test diagnostico Wais non idoneo per la detenuta. Il rappresentante della pubblica accusa evidenzia, inoltre, come i colloqui in carcere non solo non sarebbero dovuti esserci - Alessia Pifferi non avrebbe necessitato di un 'monitoraggio' per il pm, in quanto "non è un soggetto a rischio di atti anticonservativi e si presentava lucida, orientata nel tempo e nello spazio, nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali e determinata" - ma soprattutto non hanno avuto come finalità l'assistenza psicologica quanto "discutere del procedimento penale a carico della Pifferi e qualificabile come vera e propria attività di consulenza difensiva, non rientrante nelle competenze delle due psicologhe". Chiaro per il pm De Tommasi l'obiettivo: "creare, mediante false attestazioni circa lo stato mentale della detenuta e l'andamento e i contenuti dei colloqui, le condizioni per tentare di giustificare la somministrazione del test psicodiagnostico" e fornire così all'imputata, "falsificando" la diagnosi, una base documentale che le permettesse di richiedere e ottenere l'"agognata perizia psichiatrica". Un 'piano' andato avanti fino a pochi giorni fa. Lo scorso 2 gennaio una delle due psicologhe, si legge nel decreto, scriveva di aver fatto un colloquio di monitoraggio e di sostegno psicologico con la detenuta, ma "si era trattato di un vero e proprio 'interrogatorio' finalizzato ad acquisire informazioni sui test psicodiagnostici somministrati alla Pifferi", nell'ambito della perizia in corso, "sui contenuti dei predetti test e sulla tipologia degli stessi", ma anche di domande "attinenti alle contestazioni sollevate dal pm" nel processo in corso davanti alla corte d'assise.
Milano: pm, 'da psicologhe atti falsi per far avere perizia a difesa Alessia Pifferi'
24 gennaio, 2024 • 11:00