Roma, 28 giu. (Adnkronos) - "Serve un segnale del Consiglio europeo per consolidare con ulteriori progressi, in vista del negoziato col Parlamento europeo, lintesa che è stata raggiunta al Consiglio Giustizia e Affari interni sulle proposte di regolamento in materia di asilo e migrazione volte a superare le regole di Dublino, regole che ormai sono considerate da tutti superate. Le proposte che abbiamo concordato, certamente da perfezionare, vanno però nella giusta direzione. Proponevano che gli Stati che dovessero rifiutare i ricollocamenti dei migranti pagassero quelli che dovevano ricollocare i migranti. Ma io non avrei mai accettato di essere pagata per trasformare lItalia il campo profughi dEuropa. Quello che abbiamo chiesto e ottenuto è che quelle risorse alimentino invece un fondo per difendere i confini esterni. Non per gestire limmigrazione illegale, ma per contrastarla". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni al Parlamento in vista del prossimo Consiglio europeo. "Il vero nodo della questione -ha aggiunto la premier- per noi rimane uno: distinguere i migranti economici da chi ha diritto invece alla protezione internazionale. Sono due materie molto diverse che per anni sono state colpevolmente sovrapposte. Per noi la difesa dei confini esterni è laspetto fondamentale. Chi ha dato fiducia a me e a questo Governo si aspetta risultati concreti nel contrasto allimmigrazione irregolare, e li avrà. E non importa se servirà tempo per ottenerli, perché i risultati ai quali stiamo lavorando saranno strutturali e duraturi". "Questo è limpegno che ci siamo assunti, questo è quello che faremo. E voglio dire -ha concluso Meloni- che sono fiera di essere arrivata alla guida di questa nazione quando era lanciata a folle velocità verso la cancellazione dei confini nazionali, il riconoscimento del diritto inalienabile alla migrazione e quindi ad essere accolti in Europa senza vincoli e senza distinzioni, il divieto di adottare qualsiasi misura di contenimento dellimmigrazione illegale, arrivando perfino a legittimare chi sperona le navi dello Stato italiano; e di ritrovarmi oggi a rappresentare una Nazione che si fa portatrice di una visione diametralmente opposta".