Roma, 21 nov. (Adnkronos) - Salario minimo e sanità. Sono i due fronti su cui le opposizioni marciano unite negli emendamenti alla manovra del governo. Sul primo punto è stato sottoscritto l'emendamento a prima firma Stefano Patuanelli dai capogruppo Pd Francesco Boccia, quello di Alleanza Verdi-Sinistra Giuseppe De Cristofaro e da Azione. Sul versante sanità è stato condiviso un pacchetto "composto da tre emendamenti comuni". Ci sono le firme di Pd, M5S, Avs, Più Europa e socialisti. Non c'è però quella del partito di Carlo Calenda che proprio della difesa della sanità ha fatto il cuore della contromanovra presentata oggi. Il nodo, si spiega, è e resta quello delle liste di attesa. "Non li abbiamo sottoscritti perchè non hanno portato a nulla sul piano liste di attesa", dicono da Azione interpellati dall'Adnkronos. Tra i parlamentari dem però si confida che anche Azione possa aggiungersi in corso d'opera su parte delle proposte unitarie delle opposizioni. I tre emendamenti presentati riguardano lo stanziamento di 4 miliardi per il 2024 sul settore "per raggiungere gradualmente una percentuale di finanziamento annuale non inferiore al 7,5 % del Pil", di cui 1 per l'assunzione di nuovo personale sanitario. Quindi un "fondo di 600 milioni" per l'assistenza delle persone anziane non autosufficienti "per la quale la legge di Bilancio non prevede alcun finanziamento". L'ultimo emendamento è quello sulle liste di attesa su cui c'è stata la distinzione con Azione. "Stiamo lavorando per vedere se riusciamo a far sottoscrivere gli altri. Il confronto con Azione va avanti", dicono fonti parlamentari dem. Ma dalle parti del partito di Calenda non si nasconde l'irritazione: "Per noi -si spiega all'Adnkronos- era un pacchetto complessivo. Voteremo le cose che condividiamo, ma non si può stare sempre ai capricci dei 5 stelle. Tipo oggi su Albania. Avevamo trovato risoluzione unitaria e alla fine era poco. Anche basta diciamo".