Roma, 18 lug. (Adnkronos) - "Fratelli dItalia si adopera perché la memoria contribuisca allaffermazione dello stato di diritto, Borsellino così come Falcone, vennero colpiti perché avevano inferto duri colpi alla mafia. Onorare oggi la loro memoria e di coloro che sono state vittime della mafia vuol dire rinnovare limpegno contro la criminalità che non consente pause nella lotta al suo contrasto". Così Stefano Maullu deputato e coordinatore di Fratelli dItalia a Milano. "Era il 19 luglio di una domenica assolata. Il magistrato stava andando a trovare la madre, in via dAmelio, ma non arrivò a vederla: al suo passaggio, fu fatta esplodere una Fiat 126 parcheggiata poco prima dellabitazione - prosegue -. Vi furono, oltre a lui, cinque vittime, compresa Emanuela Loi, 24 anni, la prima donna poliziotto in una squadra di agenti addetta alle scorte". "Sono passati 31 anni dal giorno in cui uno dei giudici simbolo della lotta alla mafia venne ucciso, Paolo Borsellino era un magistrato serio, tanto schivo quanto timido, minuzioso e puntuale nel suo lavoro, poco avvezzo allesposizione mediatica ma presente e attento nelle occasioni in cui era necessario il suo intervento pubblico. Ricordarlo è un dovere", conclude Maullu.