Roma, 8 ago. (Adnkronos) - "Jobs Act: i numeri della realtà smontano slogan e balle. I numeri che trovate qui sono numeri, sono fatti, sono macigni. Sono numeri, indiscutibili: il professor Marco Fortis è noto per il suo rigore scientifico e il puntiglio accademico. Sono fatti, immodificabili: rappresentano il cammino che ha fatto il mercato del lavoro nellultimo decennio, da quando cioè scegliemmo di intervenire con una misura finalmente organica. Sono macigni, inamovibili: dimostrano che finché la sinistra non farà i conti con il Jobs act non sarà mai credibile nel pronunciare la parola 'lavoro'". Lo scrive su Facebook Matteo Renzi, leader e senatore di Italia viva, pubblicando un'infografica sugli effetti della riforma del lavoro voluta dal suo governo in termini di occupazione e disoccupazione. "Ci è stata costruita addosso una narrazione populista: siamo stati dipinti come quelli che non vogliono il lavoro stabile e ben pagato ma che hanno permesso loccupazione precaria e lo sfruttamento - attacca l'ex presidente del Consiglio -. La più grande panzana della storia politica italiana recente assieme allabolizione della povertà per decreto. Che il lavoro sia profondamente cambiato, in Italia e nel mondo, non lo abbiamo deciso noi. Noi abbiamo aumentato i lavori a tempo indeterminato e abbiamo messo in tasca al ceto medio mille euro netti allanno, i celebri 80. Dunque noi abbiamo dato più sicurezza e più soldi. E il Jobs act è stato molto altro, a cominciare dal divieto delle dimissioni in bianco, pratica squallida che noi abbiamo vietato come era sacrosanto fare". "Ma la sinistra estremista - continua ancora Renzi - ha capito che lunico modo per sconfiggere il riformismo era mettere in circolo bugie e fake news, aggressioni personali sui social e nelle piazze e narrazioni strappalacrime contro gli sfruttatori. Il Jobs act è diventato il nemico da abbattere. Il totem da bruciare. Lo scalpo da ottenere. Fateci caso: chi attacca il Jobs act non ha la minima idea dei numeri del Jobs act. Non accettano mai un confronto sui dati perché possono andare contro di noi, ma non contro lIstat". "E allora diciamolo, anche in vista delle Europee. Noi siamo orgogliosi di essere quelli là, quelli del Jobs act. Perché è stata lunica misura capace di creare oltre un milione di posti di lavoro. Chi è contro il Jobs act vive di slogan, non di numeri. Vive nellodio di classe, non nella realtà", conclude il numero uno di Italia viva.