Roma, 22 ago. (Adnkronos) - "Sono stata ministro della Difesa e conosco i meccanismi dellEsercito. Avessi dovuto decidere io, sicuramente non avrei rimosso Vannacci. La libertà di pensiero deve valere per tutti, sia per coloro che sono favorevoli alle coppie gay e alladozione sia per coloro che hanno una idea della famiglia con papà, mamma e figli. Un libro che apre un dibattito e fa discutere non può avere la forza di cancellare il curriculum di tutto rispetto di un valoroso e fedele servitore dello Stato. Lart. 1472 del Com ('Libertà di manifestazione del pensiero') dice che 'i militari possono liberamente pubblicare loro scritti, tenere pubbliche conferenze e comunque manifestare pubblicamente il proprio pensiero', specificando però che non possano comunque essere trattati 'argomenti a carattere riservato di interesse militare, o di servizio per i quali deve essere ottenuta lautorizzazione. Ma il contenuto del libro del generale Vannacci non è di questo genere e, dunque, non ne aveva bisogno". Lo dice Elisabetta Trenta, ex ministra della Difesa. "Ho conosciuto il generale Vannacci in occasione della sua denuncia sulluranio impoverito in Iraq. Con quellatto ha dimostrato integrità, indipendenza di pensiero e coraggio nel fare una battaglia difficile, che era anche la mia. Mi auguro che la severità nei suoi confronti non sia stata dettata anche da questo", conclude l'ex ministra del Movimento 5 stelle.