Roma, 21 dic. (Adnkronos) - Una condanna e un’assoluzione nel processo a Roma per la morte di Francesco Positano, il caporalmaggiore dell’esercito che ha perso la vita ad Herat il 23 giugno 2010 durante una missione di perlustrazione. Il soldato morì schiacciato da un mezzo blindato militare, Buffalo, durante una missione di pace in Afghanistan. Il tribunale ha condannato a tre anni e mezzo Vincenzo Ricciardi, all’epoca dei fatti ufficiale responsabile del plotone, e ha assolto Matteo Rabbone, autista del mezzo, dall'accusa di omicidio colposo. Il pm Erminio Amelio, davanti al giudice monocratico di Roma, alla scorsa udienza aveva sollecitato per entrambi gli imputati la condanna a cinque anni. Con la sentenza è stata disposta anche un provvisionale di 155mila euro per i familiari costituiti come parte civile. ‘’Dopo 13 anni e mezzo di sofferenze è arrivata una risposta decisiva’’ commentano all’Adnkronos la sentenza Luigi e Marco Positano, padre e fratello del caporalmaggiore morto ad Herat. ‘’Questa sentenza dimostra che una responsabilità nella morte di Francesco c’è: è la prova – sottolineano gli avvocati Lucia Frazzano e Annarita Annarita Antonetti, che assistono la famiglia – La prova che avevamo visto giusto dall’inizio. Ora attendiamo di leggere le motivazioni’’. Il giudice ha inoltre disposto l’invio degli atti in procura, come chiesto dal pm Amelio, in relazione alle testimonianze di alcuni dei militari sentiti in aula nel corso del processo. Nella scorsa udienza infatti il pm, ricordando le testimonianze in aula, aveva parlato di una ‘’vera e propria attività di depistaggio in senso lato per un malinteso spirito di corpo’’.
Afghanistan: soldato morto nel 2010, a Roma una condanna e un’assoluzione
21 dicembre, 2023 • 14:15