La procedura d’infrazione Ue avviata sul tema dei migranti impone all’Italia di individuare nuove sedi per gli “hot spot”. Messina sarebbe in pole rispetto ad Augusta ma il sindaco Renato Accorinti si oppone fortemente a quest’ipotesi: «Nei vari colloqui telefonici con il Ministero questo tema non è mai emerso. Sono contrario al progetto, che porterebbe ad ammassare per giorni le persone in una sorta di lager e a dividerle in categorie, tra profughi e migranti economici. Per me è contro i diritti umani». L’equivoco sarebbe nato da un’apertura paventata dall’ex vice-sindaco della città dello Stretto. Accorinti ribatte: «Non mi risulta e l’ultima parola spetta comunque a me, che resto contrario anche alla tendopoli del PalaNebiolo. Doveva essere una soluzione temporanea e non è stata più soppressa, ormai da un anno e mezzo».Secondo l’amministratore pacifista, in molti non si rendono conto delle atrocità sopportate da chi si mette in viaggio: «Sono disperati, che si buttano da un grattacielo in fiamme, pur di garantirsi una piccola possibilità di salvezza. Una donna incinta che non sa nuotare e sta per giorni e giorni in mare non ha più nulla da perdere. Queste drammatiche traversate spesso sono caratterizzate anche da stupri e violenze».Accorinti condivide l’analisi del vescovo di Noto, Antonio Staglianò, ospitata su queste pagine: «Il problema va studiato all’origine. Le politiche economiche dell’Occidente sono miopi. In Africa vendiamo armi e sfruttiamo il territorio e le risorse, mentre loro restano poverissimi e sono costretti a patire un dolore ingiusto. Dobbiamo chiederci perché arrivano: scappano perché non possono farne a meno, andrebbero invece resi autosufficienti».Il primo cittadino insiste sul tema dell’egoismo: «Regan disse che il tenore di vita degli americani non era negoziabile. Un motto che ha fatto proprio tutto l’Occidente. È un modello di sviluppo inconsistente, che ci ha reso poveri anche spiritualmente ed eticamente. La Palestina e il Tibet non interessano a nessuno».Sembrano esserci morti di serie A e di serie B: «Anche io invoco la verità per Regeni, che sarebbe stato torturato in Egitto, ma la scomparsa di un italiano non può valere di più delle 1000 morti nel Mediterraneo dell’ultima settimana. Ce ne dimentichiamo in fretta e parliamo d’altro».Accorinti non è rinfrancato neppure dagli arresti delle ultime ore: «Lo scafista per me equivale al killer nella Mafia, che non viene certo sconfitta grazie a un paio di arresti. Si continua a guardare la pagliuzza e non la trave. Dobbiamo cambiare mentalità, ma nessuno rinuncia ai suoi benefit».Accorinti condivide le posizioni della Chiesa: «Siamo tutti migranti, i siciliani più degli altri. Qualche messinese non condivide le mie posizioni? Non ho effettuato dei sondaggi. Di certo mi sento in buona compagnia. Papa Francesco, Don Ciotti, Alex Zanotelli e Gino Strada hanno rivendicato il diritto sacro alla vita».Il segretario della Cei, Nunzio Galantino, ha invocato però un coinvolgimento di tutti i 28 paesi membri dell’Ue in un problema che resta troppo siciliano: «Io, se possibile, supero le sue parole. Per me è un problema mondiale e deve scendere in campo l’Onu. Vanno accolti in modo diffuso, anche Totò Riina se vedesse un bambino in lacrime si intenerirebbe e se lo porterebbe a casa. Uguaglianza e giustizia emergono se condividi la questione con tutti, non se freghi il prossimo».Il sindaco reso celebre dal motto “free Tibet” non vede contraddizioni neppure nelle recenti dichiarazioni del Dalai Lama, che ha fatto scalpore evidenziando che “i migranti sono troppi e che l’Europa non può diventare araba”. «La sua visione del mondo non prevede muri né confini. È evidente che ci deve essere un limite agli ingressi ma non dimentichiamo che spesso abbiamo bisogno di questi popoli, per svolgere determinati lavori che agli italiani non piacciono».Il primo cittadino conclude con una provocazione: «Sono pronto ad accogliere ancora più migranti, ma solo se non verranno scaricati sulla banchina del Porto come sacchi di patate. Abbiamo già tanti minori non accompagnati, donne, anziani, malati. Se non mi mettono nelle condizioni di ospitarli adeguatamente, li porterò a dormire al Comune».