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"Il 2 giugno di 70 anni fa l'Italia sceglieva la Repubblica col suffragio universale: oggi si celebra la festa di un Paese migliore" ha affermato Mattarella. Al via la parata per il 70o anniversario della Repubblica. Il capo dello Stato ha raggiunto via del Fori Imperiali a bordo della Flaminia presidenziale scoperta, e ha preso posto sul palco presidenziale dove sono presenti le massime autorità dello Stato. A rendergli gli onori un reparto di corazzieri a cavallo. Sfileranno in circa 3.600, tra militari e civili. In apertura, dopo la banda dell'Esercito, 400 sindaci con le loro fasce tricolori, in rappresentanza degli 8.000 Comuni italiani: si tratta di una novità assoluta di quest'anno "a simboleggiare - è stato sottolineato - come il 2 giugno sia la 'festa di tutti' e non solo delle Forze armate". "Il 2 giugno 1946, con il Referendum istituzionale, prima espressione di voto a suffragio universale di carattere nazionale, le italiane e gli italiani scelsero la Repubblica, eleggendo contemporaneamente l'Assemblea Costituente, che, l'anno successivo, avrebbe approvato la Carta Costituzionale, ispirazione e guida lungimirante della rinascita e, da allora, fondamento della democrazia italiana. Quei valori di libertà, giustizia, uguaglianza fra gli uomini e rispetto dei diritti di ognuno e dei popoli sono, ancora oggi, il fondamento della coesione della nostra società ed i pilastri su cui poggia la costruzione dell'Europa. Dalla condivisione di essi nasce il contributo che il nostro Paese offre con slancio, convinzione e generosità alla convivenza pacifica tra i popoli ed allo sviluppo della comunità internazionale". È quanto afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un passaggio del messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, in occasione delle celebrazioni per il 2 giugno.LE RAZIONI DELLA POLITICA "Cosa c'è da festeggiare? Io festeggerò quando torneremo una Repubblica un pò più normale con un pò di lavoro in più, con una legge infame in meno, la prima che mi sono prefisso di cambiare e che non mi arrendo fino a quando non cambieremo, che si chiama Legge Fornero": così il segretario nazionale della Lega Nord Matteo Salvini a Rimini nel suo intervento a sostegno del candidato sindaco Marzio Pecci. Salvini ha anche ironizzato sull'invio delle buste arancioni, che, ha detto, meglio arrivino dopo le elezioni. "Ho visto l'intervista di un ragazzo abbastanza sconcertante - ha raccontato Salvini - che diceva ho 30 anni, mi è arrivata la busta arancione dove lo stato che oggi festeggia mi dice che probabilmentete se vado avanto così, andrò in pensione a 71 anni con 800 euro"."Voglio augurarmi che oggi, in occasione della parata militare del 2 giugno, ci siano atti pubblici in ricordo di Silvio Mirarchi, l'ennesimo carabiniere caduto nell'adempimento del proprio dovere. Ucciso a Marsala mentre era impegnato nella lotta al traffico e alla coltivazione degli stupefacenti, questo nuovo eroe della legalità va debitamente ricordato. Le celebrazioni devono svolgersi comunque ma deve essere presente in tutti il ricordo di chi si è sacrificato per noi. Le istituzioni devono inchinarsi di fronte a questa nuova vittima e devono farlo in modo palese, sincero, perchè la festa della Repubblica e delle forze armate deve essere celebrata con sobrietà ma soprattutto ricordando chi cade per difendere noi tutti". Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. "Alla parata del 2 giugno per la Festa della Repubblica: alle mie spalle il Battaglione San Marco, il reggimento della Marina Militare a cui appartengono i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Oggi avremmo voluto vederli sfilare su via dei Fori Imperiali insieme al resto delle nostre Forze Armate. A loro dedichiamo questa giornata. L'Italia è fiera e orgogliosa dei suoi uomini e delle sue donne in divisa che ogni giorno difendono la nostra libertà e la nostra sicurezza". È quanto dichiara su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia e candidato sindaco di Roma, Giorgia Meloni.