Fin dagli anni 90 i verbali non erano secretati, ma disponibili nel faldone della procura nissena. Lo stesso Palamara testimonia che il Csm non li ha mai resi pubblici per evitare problemi. L’avvocato Trizzino denuncia: “Sarebbero dovuti entrare nei primi processi Borsellino!”.
Nel primo grado del processo per il depistaggio per la morte di Paolo Borsellino: prescrizione per Mario Bo e Fabrizio Mattei, assoluzione per Michele Ribaudo
Per l'ex poliziotto della Dia Pippo Giordano, collaboratore di Giovanni Falcone «la zona non era affatto disabitata, ma nessuno sentì la necessità di allertare le forze di polizia. Una segnalazione, anche anonima, avrebbe scritto una storia diversa»
L’ex magistrato Roberto Scarpinato, in due articoli su “Il Fatto”, sostiene che con l’eliminazione della preclusione dei benefici per chi non collabora, c’è il rischio di favorire l’omertà e non si potrà mai far luce sui misteri
Nel dispaccio top secret dell’ambasciatore americano si apprende che l’allora ministro della giustizia Claudio Martelli, il 30 maggio 1992, ha inviato Liliana Ferraro a Palermo per gestire il passaggio dell’intera indagine sulla strage di Capaci nelle mani di Paolo Borsellino. Il riscontro nell’agenda del giudice
Le conferme in due verbali “nascosti” per decenni, nelle intercettazioni di Totò Riina sul contenuto dell’agenda rossa e in un discorso pubblico del magistrato
Il capo dei capi nelle intercettazioni fa un chiaro riferimento al palazzo Graziani, vicino a quello della madre di Borsellino. E nell’83 il regime dell’Albania teneva ben chiuse le frontiere
Dopo l’esclusiva de Il Dubbio sulla presenza di Messina Denaro in Via D’Amelio i magistrati nisseni hanno deciso di riascoltare le intercettazioni di Riina
Dopo l’esclusiva de Il Dubbio sulla presenza di Messina Denaro in Via D’Amelio i magistrati nisseni hanno deciso di riascoltare le intercettazioni di Riina
Analizzando le intercettazioni abbiamo scoperto che Riina indica Messina Denaro tra gli esecutori della strage di Via D'Amelio. Parla anche di un altro uomo che proviene dall’Albania. Ma nelle trascrizioni delle intercettazioni del 2013 c’è un omissis...
Giovanni Falcone nel verbale del 1990 avrebbe parlato di “una centrale unica degli appalti”, riferendosi all'indagine dei Ros. Ma è stata desecretata soltanto l’audizione del 1988
Le trascrizioni depositate al processo sul depistaggio per la strage di via D’Amelio. Il dottor Petralia al falso pentito: «potrà parlare con Tinebra, con La Barbera di tutti I suoi problemi, così li affrontiamo in modo completo»
La procura generale di Catania ipotizza un altro depistaggio. Dopo Scarantino, focus su un altro “falso” pentito, Vincenzo Calcara, che avrebbe sviato le indagini verso un ex sindaco, poi assolto dal 416 bis, per lasciare mani libere al boss già allora latitante
Si cita la lettera dei familiari dei detenuti, ma si tace del rapporto del dottor Merani. Dopo le stragi di Capaci e di via D’Amelio furono riaperte le sezioni di massima sicurezza sull’isola Toscana e all’Asinara
L’inaudito caso di Enzo Scarantino, costretto a "collaborare" a calci e pugni, ad autoaccusarsi e ad accusare deviando le indagini. Gli incredibili "errori" dei magistrati, tra i quali Di Matteo
«Lui e Falcone erano i soli ad avere le conoscenze per indicare con chi la mafia si sarebbe alleata. La loro morte ha impedito di conoscere le mosse future di Cosa nostra»