È stata la sua tenacia ad aver favorito la pronuncia della Corte Ue e la sentenza della Cassazione che vincolano l’Italia al ristoro statale. Ieri ha detto no alla difesa del femminicida di Pordenone. «Non potrei assumerla, dopo una vita spesa per la tutela delle vittime»
PARLA LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE D’INCHIESTA DEL SENATO SUL FEMMINICIDIO. «Dico grazie a Gabrielli che, come avevamo chiesto, ha mobilitato tutte le forze dell’ordine contro le violenze familiari: ora la convivenza forzata le aggrava. Chiediamo il sostegno di Cnf, Csm e guardasigilli»