Il medico oncologo che lo ha preso in cura a L’Aquila lo ha incontrato di recente. «È stato come incontrare una persona normale. Noi dobbiamo dimenticare che è un boss mafioso»
Ha esortato tutti con un "Jemo 'nnanzi". E alla delegazione di 21 detenuti ed ex delle carceri abruzzesi presenti a L'Aquila ha detto: «Anche nelle carceri ci sono tante, troppe vittime
Per dieci anni un recluso al 41 bis de L’Aquila ha dovuto subire una detenzione disumana. Così il tribunale di Sorveglianza ha accolto l’istanza presentata dai legali