Un Matteo Renzi come al solito scoppiettante, quello che ha aperto i lavori dell’assemblea nazionale di Italia viva al centro congressi MiCo di Milano. «"Palla al Centro" è un grande riferimento politico e una canzone in cui si dice che non dobbiamo farci strappare il sorriso. È difficile non domandarsi da dove veniamo, un’assemblea fatta il 4 dicembre nel giorno» del referendum costituzionale «che abbiamo perso, nel decennale del discorso di accettazione delle primarie» del Pd «con Bersani», ha detto Renzi all'assemblea.
Renzi: «Con D'Amato e Moratti si potrebbe vincere sia nel Lazio che in Lombardia»
L'attenzione di Renzi è quasi esclusivamente sul Pd al quale propone: «Con il ticket Moratti-Majorino si possono vincere le elezioni regionali in Lombardia. Lo sanno gli amici del Pd lombardo: se domani mattina, in un momento di rinsavimento complessivo, Majorino decide di fare il vice della Moratti, noi in Lombardia si vince e dopo 30 anni la Lombardia cambia colore. Io ci credo fino all’ultimo». Rivolto a Giuseppe Sala: «Lo dico al sindaco di Milano di cui apprezzo la capacità amministrativa e un po' meno» la visione politica «come ha dimostrato alle ultime elezioni politiche. Se vi fa schifo vincere e vi piace partecipare, cambiate nome al partito e chiamatelo Partito De Coubertin», ha aggiunto.«Abbiamo scelto - ha sottolineato Renzi - di candidare in Lazio e in Lombardia i due assessori regionali (Alessio D’Amato e Letizia Moratti, ndr). Direte voi: uno viene da sinistra e uno da destra. Ma il problema è da dove veniamo, dove vogliamo andare. Sia in Lazio sia in Lombardia si potrebbe persino vincere. Ditelo piano in Lombardia, perché l’allergia» del Pd nazionale «si è trasmessa per contagio al Pd lombardo. È evidente che Letizia Moratti non è espressione della cultura politica di sinistra. Ci siamo arrivati anche noi, non pensavamo a un’omonimia: sappiamo che ha preso le distanze dalla politica della Lega di Salvini e di Fontana» e che ha preso le distanze dalle prime mosse del governo Meloni sui medici no vax.
Renzi al Pd: «Fate un bel congresso. Noi non siamo avversari. Avete fatto la guerra a chi vi portava a vincere»
E sempre rivolto al Nazareno aggiunge: «Ricordatevi che c’è stato un tempo, una stagione, in cui il Pd vinceva le elezioni, prendeva il 40,8%, governava in 6 mila Comuni su 8 mila e in 17 Regioni. E quella stagione è finita perchè avete fatto la guerra a chi vi portava a vincere, per chiamare indietro chi vi portava a perdere». Il leader di Italia Viva ha rivolto un messaggio ai candidati alla guida del Pd: «Fate un bel congresso, noi siamo comunque legati da un sentimento di affetto. Noi non siamo avversari, siamo da un’altra parte ma non abbiamo mai concepito la nostra esperienza come una rivalsa. Dico buon congresso a Stefano Bonaccini che ha scelto come suo collaboratore Nardella, che è un buon collaboratore, e a Elly Schlein che si è fatta candidare da noi. Non sarebbe mai andata con Brando Benifei al Parlamento europeo se noi non avessimo fatto la rottamazione. Lo dico a Brando Benifei, che dice che la rottamazione non ha funzionato: se non avessimo fatto la rottamazione, non avrebbe mai avuto quella chance».
Renzi: «Vogliamo essere l'opposto di Giuseppe "condono" Conte»
Renzi non le manda a dire neanche al Movimento 5Stelle: «Giuseppe "condono" Conte nega l’evidenza. Quando dici tutto e il contrario di tutto non sei solo inaffidabile, sei il nulla che avanza. Per noi lui non è un’ossessione, ma lui crede di diventare il leader della sinistra ascoltando Bettini -uno dei pochi che ancora l’ascolta-, cerca di irretire il Pd che era con noi a combattere il condono e ora insegue Giuseppe "condono" Conte che quel condono l’ha fatto. È l’esatto simbolo di tutto quel che noi non vogliamo essere, noi dobbiamo essere l’esatto opposto di Conte: credere nei nostri valori e ideali, non cambiarli un giorno sì e l’altro pure».
Renzi: «A Meloni dico: votiamo no alla legge di bilancio, ma sì alle nostre proposte»
Sul ruolo che il Terzo Polo avrà nei confronti del governo Meloni Renzi chiarisce: «Al Pd che si accinge a vivere una stagione congressuale, vorrei dire: non preoccupatevi di noi. Secondo voi, gente come noi, me e Calenda, con la nostra umiltà, può accettare di fare la ruota di scorta del governo? Amici del Pd, siete voi che viaggiate da mesi con il freno a mano tirato, che avete innestato la retromarcia». Sulla legge di bilancio proposta dal governo Meloni il leader di Italia Viva dice: «Vorrei che noi facessimo una legge di bilancio più credibile. Abbiamo dato una mano alla presidente Meloni con una sorta di tutorial che abbiamo fatto sulla legge di bilancio. Quella legge di bilancio si può sintetizzare con due parole: benzina e sigarette. Ed è subito Prima Repubblica. È finita la repubblica della banane, è iniziata la repubblica del gasolio. Calenda ha portato del materiale e fatto una serie di esempi. A proposito del Reddito di cittadinanza, le ha detto facciamo il Rei. L’abbiamo fatto noi come Industria 4.0. L’unità di missione Italia sicura, la grande intuizione di Renzo Piano, e le politiche energetiche: abbiamo fatto delle proposte e lei, Meloni, ha detto interessante. Continuiamo a votare no alla legge di bilancio», ma «sì alle proposte» che arrivano da Italia viva e Azione.«Questo vuol dire fare da stampella o ruota di scorta o vuol dire fare un servizio pubblico per migliorare una legge di bilancio scritta male?». All'assemblea del suo partito Renzi propone di « votare un mandato» per realizzare «un accordo di federazione con Azione di Carlo Calenda. Questo porterà Italia viva a cambiare un pò di fisionomia, avremo bisogno con la parola "Scelta" di fare un tesseramento nel 2023 e di fare delle modifiche alla nostra idea di partito. Io non lascio il campo e seguirò anche personalmente questo tema»