È polemica per le parole del ministro dell’Ambiente e sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che parlando della tragedia di Ischia ha invocato il carcere per gli amministratori locali. «Secondo me basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti coloro che lasciano fare. Che tutti facciano davvero il proprio dovere: da me all’ultimo amministratore», aveva detto questa mattina il ministro. Salvo poi sottolineare che la sua era «una riflessione di carattere generale e non fa riferimento ad alcun amministratore in modo particolare». Dopo la dura reazione dell'Anci, è arrivata anche quella di Matteo Salvini, che replicando a distanza a Pichetto Fratin ha detto: «C’è qualcuno che vorrebbe arrestare i sindaci, mentre io li vorrei proteggere e liberare dalla burocrazia». Il ministro dell'ambiente aveva parlato anche del piano degli adattamenti climatici, chiuso in un cassetto: «Questo piano è partito con il ministro Galletti nella legislatura 2013-2018, sono arrivato un mese fa, ho chiesto lo stato dei piani, dovrebbe essere presentato a giorni. Il piano non avrebbe evitato il disastro di Ischia. Sarebbe stato evitato se non avessero costruito nell’alveo. Ci sono stanziamenti per quell’area previsti 10 anni fa, mai risultati a livello di progettazione». In merito alle affermazioni del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, Pichetto Fratin ha detto: «Confischerei quello che è abusivo per valutare quello che è pericoloso».
Protesta dei sindaci contro Pichetto Fratin, l'Anci: «Volgarità inaccettabile»
Alle parole del ministro sono seguite subito le reazioni dei sindaci e del presidente dell'Anci, Antonio Decaro, sindaco di Bari. «Il commento del ministro Pichetto Fratin sulla tragedia di Ischia, mentre ancora si cercano i dispersi e si contano le vittime, è di una volgarità inaccettabile e denota una grave ignoranza dell’argomento - scrive Decaro in una nota -. Siamo sicuri che non rappresenti la linea del governo sul tema annoso e drammatico del dissesto idrogeologico del nostro territorio, delle sue responsabilità, e di chi e come ci si possa mettere riparo. Liquidare la questione scaricando tutta la responsabilità sui sindaci, addirittura auspicando che vengano "messi in galera", è l’opposto di quello che un rappresentante delle istituzioni dovrebbe fare: ora dal ministro aspettiamo delle scuse verso i sindaci italiani». «Da anni, in tutti gli incontri e in tutte le occasioni, l’Anci sostiene con forza la necessità di varare un piano straordinario per la manutenzione del territorio, nell’interesse esclusivo e primario dei nostri concittadini. Se si trovasse un ministro disposto a impegnarsi in questa direzione, noi sindaci saremmo pronti a dare il nostro contributo come, del resto, facciamo sempre con uno spirito di collaborazione che non traspare certo dalle dichiarazioni di Pichetto Fratin». Per il coordinatore dei sindaci del Pd Matteo Ricci, «le parole del Ministro Pichetto Fratin sono gravissime. Non ha idea di cosa significhi fare il sindaco oggi. Il suo è un vergognoso tentativo di scaricare tutta la responsabilità di tragedie come quella di Ischia sui sindaci. C’è poco spazio per le scuse, si dimetta». Anche Giacomo Pascale, sindaco di Lacco Ameno, uno dei comuni di Ischia, replica a distanza al ministro dell’Ambiente. «Noi abbiamo avuto una frana di dimensioni enormi - dice il sindaco - che è scesa dal Monte Epomeo a una velocità enorme trascinando tutto, quindi se il ministro parla di quanto accaduto trovo questa dichiarazione fuori luogo». «Per quanto riguarda il resto - aggiunge- lui è ministro e ha il potere di fare ciò che vuole anche arrestare il sindaco o requisire gli immobili. Noi siamo qui». «Magari bastasse l’arresto di un sindaco per non vivere le sciagure», dice. «Io invece penso che il ministro si potrebbe fare carico di una svolta, dopo anni di chiacchiere e incurie, facendo quello che dice il governatore De Luca ma che è inascoltato. A partire da un piano decennale per la messa in sicurezza de l territorio con una cabina di regia, sburocratizzate gli appalti e un patto serio tra tutte le forze politiche. Che anche se cambiassero i governi non si dovrebbe modificare il programma. Noi passiamo da una emergenza all’altra».