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Lo stupore più grande quando le paratoie del MOSE hanno salvato Venezia da un’inondazione record era negli occhi dei suoi storici detrattori. Ex no global, ambientalisti vecchi e nuovi e persino l’ineffabile Codacons che nel 2019 aveva presentato un esposto alla procura della repubblica per sospenderne la realizzazione. Quel mostro che hanno combattuto con tenacia, organizzando manifestazioni, comitati, collettivi, sit-in, ha smentito in poche ore decenni di lotte e slogan a perdifiato. Quanta energia sprecata. No, il MOSE non era una truffa, non era un’opera inutile figlia dell’avidità capitalista e non ha sventrato l’ecosistema della laguna. Le sue barriere hanno al contrario protetto la città più bella del mondo dalla terza mareggiata più alta della storia, 173 centimetri, ovvero da una catastrofe che avrebbe provocato centinaia di milioni di euro di danni alle infrastrutture e al patrimonio artistico. Un successo straordinario, tanto che naturalmente l’ideologia è dura come la pietra e non vuole sgretolarsi neppure di fronte all’evidenza. Così i no-MOSE provano a replicare con argomentazioni capziose se non proprio ridicole. Come chi mette in guardia sull’usura delle parti meccaniche delle dighe, che a lungo andare rischiano di deteriorarsi, di funzionare male o di non funzionare affatto. Un problema di cui peraltro non si erano mai occupati fino all’altro ieri, e che magari gli ingeneri del MOSE hanno tenuto in conto considerando che si tratta del loro lavoro. Ma la critica più surreale è quella rilanciata d Ganfranco Bettin, storico esponente dei verdi veneziani e da molti gruppi ambientalisti; in sostanza il MOSE è un’opera vecchia e inefficace perché non tiene conto del cambiamento climatico, del riscaldamento globale, di come sarà la Terra «a fine secolo». Insomma, il MOSE mancherebbe di “visione” riuscendo appena a salvare Venezia e i suoi abitanti per qualche decina d’anni. Ma per Bettin è una vittoria di Pirro i fan che «festeggiano stolidamente» e che non capiscono che bisogna «andare oltre il MOSE». Proprio ora che abbiamo scoperto che funziona.